A proposito di nuova sanità in Penisola, tra Sileri e la Rostan c’è bisogno di fare chiarezza
L’On. Michela Rostan di Forza Italia (ex Liberi e Uguali, etc…) ha presentato un’interrogazione parlamentare al Ministro della Salute Roberto Speranza per chiedere la riapertura del Pronto Soccorso all’Ospedale “De Luca e Rossano” di Vico Equense facendo proprie le rivendicazioni che il sindaco Peppe Aiello ha rappresentato al sottosegretario alla salute Pierpaolo Sileri in occasione dell’incontro in Cattedrale a Sorrento promosso dal parroco don Carmine Giudici in rappresentanza del coordinamento delle associazioni diocesane che sostengono questa campagna pro-sanità senza però essere attivamente presenti nei momenti più significativi della mobilitazione civica.
Il confronto tra Aiello e Sileri non è stato assolutamente diplomatico, anzi! Alle reprimende del sindaco che ha accusato Sileri di non aver portato alcun valore aggiunto alla discussione sul presente e sul futuro della sanità ospedaliera in Penisola Sorrentina, c’è stata la piccata replica dell’esponente di governo del Movimento 5 Stelle che ha ribadito la validità del proprio lavoro oltre del proprio ruolo per una sanità che si sta riformando con importanti finanziamenti nazionali ed europei.
Un discorso che però non fa breccia nel fronte di chi sta conducendo una vera e propria battaglia politica contro il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, accusato di aver finanziato il nuovo Ospedale che nascerà a Sant’Agnello, contro il direttore generale dell’Asl Na3Sud, Gennaro Sosto, la cui assenza all’incontro con Sileri va certamente imputata alla scelta degli organizzatori di lasciarlo in secondo piano considerandolo, evidentemente, un interlocutore non consenziente rispetto alle loro istanze che contraddicono le scelte di politica sanitaria intraprese dalla Regione, dall’Asl e dalle stesse Amministrazioni peninsulari le cui scelte sono state difesa da Lorenzo Balducelli sindaco di Massa Lubrense.
Assente anche la stampa che pure dà grande risalto a certe iniziative ma che diserta gli appuntamenti pubblici dove è invece possibile toccare con mano presenze e ragioni di un movimento che osteggia il cambiamento di una sanità che presenta troppe criticità per rinunciare a guardare al futuro con un occhio diverso dalla difesa di interessi locali, municipalistici, di bottega e in qualche caso anche personali e che poco o nulla hanno a che vedere con una sanità che punta a migliorarsi forte delle risorse finanziarie impegnate col PNRR e con i fondi nazionali come evidenziato da Sileri che è stato molto puntuale nel sottolineare la tipologia degli interventi, le prospettive e gli ambiti di azione che rivoluzioneranno la concezione stessa della sanità ospedaliera.
Mancando la stragrande maggioranza degli attori della sanità e della politica sanitaria territoriale, a far da bastian contrario alle scelte dell’Azienda oltre che della Regione è rimasto il cardiologo Antonino Coppola, peraltro dipendente della stessa Asl ma impegnato a smontarne passo passo gli indirizzi e le scelte ritenendo pericoloso il luogo scelto per realizzare il nuovo ospedale e quindi evidenziando tutte le criticità, a suo avviso, insite nel progetto. Sempre sul fronte medico presente all’incontro, ma silenziosa, la primaria di anestesia e rianimazone, la dottoressa Tilde De Falco, al centro anche di tante polemiche e contestazioni, ma che ha rinunciato a cogliere l’occasione della presenza di Sileri per rappresentare pubblicamente le ragioni della crisi del suo reparto e dei riflessi che ne derivano sull’intera organizzazione ospedaliera. Ancora di più oggi che il reparto è praticamente inattivo, nel pieno della stagione turistica, perchè l’Asl ha avviato i lavori di ristrutturazione che, probabilmente, si potevano anche rinviare all’autunno per non perdere la disponibilità della rianimazione in questo periodo molto difficile. Circostanza che dev’essere sfuggita al direttore generale e che determina una nuova, forte criticità nell’assistenza pubblica.
Insomma l’iniziativa della Rostan segue un clichè ormai collaudato, quello della rivendicazione a prescindere di un servizio (Pronto Soccorso a Vico) che gli addetti ai lavori sanno bene non è possibile garantire in efficienza e sicurezza viste le condizioni in cui versa la struttura ospedaliera vicana. Sul futuro della sanità pubblica in Penisola Sorrentina sarebbe il caso che i vertici dell’Asl, di concerto con gli attori delle Amministrazioni locali e le categorie socio-sanitarie interessate, organizzassero una conferenza per illustrare tutti i dettagli di quello che è stato programmato e che si realizzerà per elevare gli standard assistenziali sul territorio peninsulare, ponendo fine a discussioni che, alimentate dall’ignoranza social, disorientano l’opinione pubblica e vanificano ogni sforzo. Nello stesso tempo però la direzione dell’Asl deve impegnarsi a non smantellare il sistema dell’assistenza rinunciando, per esempio, alle circa 700 unità lavorative tra infermieri e Oss che sono stati assunti per rispondere al fabbisogno delle strutture e che invece sono prossimi al licenziamento (entro il 30 giugno), unico caso in Campania. Insomma è giusto pretendere chiarezza da chi di dovere e fa bene il coordinamento delle associazioni a mantenere acceso l’interesse, ma è anche il tempo però di accantonare polemiche e smettere ipocrisie che rischiano soltanto di vanificare le prospettive di conseguire una migliore sanità per la Penisola Sorrentina.