Sant'Agnello

Housing Sociale, arriva il terzo sequestro da parte del Tribunale di Torre Annunziata

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Housing Sociale Sant’Agnello

Un altro provvedimento giudiziario, che conferma il sequestro dell’immobile di Via Monsignor Bonaventura da parte del Tribunale di Torre Annunziata, complica di parecchio la situazione degli occupanti dell’housing sociale che entro l’11 luglio dovranno liberare i 37 appartamenti (su 53) occupati per scongiurare l’intervento delle forze dell’ordine. Si tratta del terzo sequestro preventivo per il complesso residenziale col Tribunale oplontino che ha accolto la richiesta della Procura.
Se non interverranno diverse valutazioni da parte del GUP al termine degli interrogatori dei 22 indagati (fra i quali Elefante, il sindaco Piergiorgio Sagristani, l’ex capo dell’UTC Franco Ambrosio la Giunta e gran parte dei consiglieri comunali che hanno approvato l’operazione edilizia), l’11 luglio sarà effettuato lo sfratto delle case occupate. E’ stato infatti contestato anche il reato di lottizzazione abusiva per un intervento che secondo il Prg era previsto per l’edilizia pubblica e rivolto a fasce sociali disagiate. Si è trattato invece di un intervento di edilizia residenziale privata e anche maggiorata del 30% rispetto alle previsioni, quindi con pesanti effetti sul carico urbanistico e quindi sulla futura programmazione del Comune.

Ing. Giovanni Guarracino

Una tegola sulla testa di tutti gli acquirenti gli immobili (37 su 53) che anche in presenza di una situazione giudiziaria assolutamente critica hanno deciso di andare ad abitare nelle case confidando in un epilogo diverso da quello che invece si sta prospettando.
Nel comunicato del Procuratore di Torre Annunziata Nunzio Fragliasso si spiega che sfratto, che ha già subito una sospensione a seguito di una decisione assunta a livello di Comitato Provinciale per l’Ordine per la Sicurezza Pubblica, sarà effettuato col supporto di una cabina di regia preposta a garantire le situazioni più critiche degli occupanti fragili degli appartamenti. Intanto dai verbali dell’interrogatorio dell’ing. Giovanni Guarracino, presidente della Commissione Edilizia Integrata che ha autorizzato l’intervento, emerge un’altra verità: la mancata fornitura alla Commissione di importanti documenti che, se esaminati, avrebbero indotto una diversa valutazione sull’opera.

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