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Oggi è la Giornata Mondiale della Libertà di Stampa

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La “Giornata mondiale della libertà di stampa” è stata proclamata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite raccogliendo una raccomandazione formulata durante la ventiseiesima sessione della Conferenza Generale dell’Unesco nel 1991. L’intento è di sensibilizzare sull’importanza di un sistema di diffusione dell’informazione libera da condizionamenti a sostegno della libertà di espressione sancito dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, poiché la libertà di stampa è considerato un elemento fondamentale nell’ordinamento democratico delle nazioni. Per la celebrazione viene scelta la data del 3 maggio in ricordo della Dichiarazione di Windhoek sottoscritta in quella data nel 1991 per promuovere una stampa africana indipendente e pluralista. La libertà di stampa in Italia, è tutelata nell’articolo 21 (Parte I, “Diritti e doveri dei cittadini”, Titolo I, “Rapporti civili”): “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure”.

Questa ricorrenza, a dispetto del suo significato, coincide con il più che vivace dibattitto in Italia sull’intervista che ial Ministro russo Lavrov ha rilasciato a Rete4 in riferimento, ovviamente, alla guerra russo-ucraina. Non si doveva concedere spazio a un propagandista della dittatura russa e consentirgli di pronunciare frasi ed esprimere concetti offensivi e, come li ha definiti il presidente Draghi, aberranti che stanno monopolizzando il dibattito mediatico e politico italiano. Invece libertà di stampa significa proprio questo: permettere all’opinione pubblica di conoscere e di valutare anche il pensiero di chi sta conducendo l’offensiva in Ucraina. Chiudersi, impedire la conoscenza o imporre quella che fa maggiormente comodo alla politica è un attentato alla libertà di stampa!

Così come siamo inondati da dichiarazioni e dai discorsi del leader ucraino Zelensky, ascoltare anche l’altra campana può aiutarci a meglio comprendere la situazione e soprattutto a trovare una strada per favorire il dialogo fra i contendenti. Sempre però che i contendenti siano solo loro! Invece certa politica e un sistema mediatico ipocritamente libero e democratico non vuole che l’opinione pubblica ascolti tutte le ragioni, anche contraddittorie e aberranti, dei contendenti, così come ostracizza il prof. Orsini e ultimo Michele Santoro. Solo perchè non si asuefanno al mainstream internazionale e aprono varchi nelle coscienze inducendo a qualche riflessione utile a percorrere strade diverse da quella delle armi, dei morti e del rischio di una terza guerra mondiale. Per questo libertà di stampa è #diamovoceallevocidipace.

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