It’s a long, long way to Tipperary!
di Luigi Poi
Questa canzone molto popolare tra i militar , non solo Inglesi, del primo terribile conflitto mondiale indicava come meta da raggiungere Tipperary, una piccola cittadina irlandese fino ad allora sconosciuta. Siamo nel gennaio del 1912. Il significato era evident , perlomeno così come fu subito interpretata.
“E’ una lunga strada per Tipperary, E’ una lunga, lunga strada da percorrere”.
Da canzone d’amore (dedicata a Molly , giovincella irlandese) a canzone di guerra cantata nelle trincee, e quella “strada lunga” venne subito intesa come la difficile ed interminabile marcia verso la pace.
Oggi si potrebbe cantare di nuovo perché è ancora lunga la strada per la pace tra due popoli di stessa etnia, religione e lingua, che abitano gran parte del territorio europeo e che insieme all’attuale Europa (priva dei burocrati e dei lobbisti) avrebbero potuto formare un vero grande blocco contro la straripante prepotenza commerciale cinese e lo spirito guerrafondaio statunitense sempre emergente quando si tratta di fare o fomentare guerre lontane da casa loro. E noi, almeno quelli che non si sono ancora assoggettati al prevalere del “pensiero unico“, ne sappiamo qualcosa: guerra in Libia; costataci cara sul piano economico e della sicurezza, per non parlare dell’immigrazione senza freni e del proliferare di gruppi terroristici e mercanti di essere umani ad un tiro di schioppo dalla bella, sfortunata Lampedusa.
Intanto Tipparery è lontana ed appare chiaro, aldilà di quello che ci raccontano i sapientoni, convocati quotidianamente per la divulgazione del “pensiero unico”, che ad Occidente qualcuno sotto sotto (ma non tanto) vuole che la guerra continui sperando nello sfiancamento della Madre Russia e dell’odiato despota. E si sente tanta puzza di petrolio! Quella stessa puzza che si sentiva ai tempi dell’Iraq e della Libia.
Abbiamo abbandonato l’economia reale, per favorire il benessere delle grandi oligarchie, della finanza speculativa e della potente burocrazia europea e nazionale.
Dimenticando che finanzieri, burocrati, speculatori non hanno bandiere, non hanno cuore, non hanno Patria. Risultato un esercito di poveri in casa e fuori dall’uscio di casa. E’ impossibile non pensare a tutto ciò anche quando si vuole cercare di proporre o discutere idee e progetti di ambito locale.
A pensarci bene anche noi abbiamo una “Tipperary“ – il Comune unico – ed anche noi stiamo percorrendo una lunga strada per raggiungerlo. Qualcosa si sta muovendo. Forse!
Del resto sia la distribuzione dei Fondi PNRR sul piano regionale, sia le vicende della Città Metropolitana sia il ritorno alla normalità con l’immediata ripresentazione di tutti i problemi del pre-pandemia (in primis traffico e viabilità) dimostrano che è solo illusione e preistoria pensare che le singole piccolissime municipalità della Penisola possano affrontare in modo soddisfacente per le proprie cittadinanze e per il proprio futuro l’onda lunga della pandemia e della guerra che avrà effetti devastanti. A livello nazionale si tratterà infatti di gestire due micidiali problematiche come la scarsità e l’alto costo delle risorse energetiche e la massiccia immigrazione (questa veramente umanitaria e non delinquenziale) che è nostro dovere assistere ed aiutare. Problematiche che sicuramente investiranno tutte le comunità municipali italiane.
Ma rimaniamo concentrati sulle cose che ci interessano più da vicino, con piacere si legge la dichiarazione di uno dei politici più navigati della Penisola, il dottor Sagristani, definitivamente convertito al perseguimento dell’obiettivo del COMUNE UNICO.
“Il comune unico è sempre da perseguire, bisognava evitare questa frammentazione, uniti si potrà ottenere di più”. Finalmente! Numerose sono le iniziative già in corso che vedono un coordinamento tra le varie amministrazioni della Penisola Sorrentina. Progetti comuni per accedere ai fondi PNRR in materia di valorizzazione risorse ambientali, ecosostenibilità e razionalizzazione raccolta rifiuti sono stati presentati, includendo anche la vicina Castellammare : “Smart Coast Network e No Waste“ sono stati già proposti (purtroppo il primo è incappato nel commissariamento del comune capofila). La strada resta quella giusta, bisogna insistere.
Intanto necessita far capire non soltanto ai governanti ma anche agli imprenditori ed ai giovani che lo sviluppo sociale ed economico in Penisola Sorrentina è particolarmente compatibile con il grande patrimonio ambientale, naturalistico e culturale, quest’ultimo meno conosciuto ma di grande suggestione e prospettive.
Tra l’altro entrambi sono anche fondamentali per la definitiva affermazione degli itinerari turistici e quindi per l’economia, per l’occupazione e per il recupero della sensibilità collettiva verso il bene comune.
Recentemente Tripadvisor ha premiato il Cilento come una delle località meglio giudicata dai visitatori.
Il Cilento ha tutto e lo sta valorizzando; già da un decennio è diventata un competitor della nostra Penisol , cosa che fa piacere.
Tutta l’area che include il Parco Nazionale del Cilento fino al Vallo di Diano offre paesaggi mozzafiato, scenari ambientali magnifici, mare pulito. Ma il successo è anche da attribuire alla sua storia ed a ciò che essa ha lasciato al territorio: Paestum, Velia, Padula. In tutto si contano 5 aree archeologiche e circa una quindicina di piccoli e grandi musei (considerando anche la celebre Certosa).
Trattasi di una iniziativa di successo tanto che proprio in questi giorni si è aggiunto un altro gioiello: la riscoperta di un nuovo sentiero che quando terminato sarà lungo 50 KM e che passa da sud verso nord e ricalca percorsi costieri e collinari che avevano una funzione rurale e che nel tempo erano stati inghiottiti dalla vegetazione. Ecco! Possiamo competere con la nostra gastronomia, l’esperienza e la bellezza ed il fascino degli alberghi storici, con i paesaggi ancora intatti, la vicinanza a Pompei e Capri ma sul piano culturale siamo carenti e soprattutto si può fare di più.
Allora è spontaneo, per esempio, un buon suggerimento per quanto attiene il Comune di Massa Lubrense ma in effetti per tutta la Penisola. Ci sono località che da sole possono trascinare il successo dell’industria turistica e del suo variegato indotto ma devono essere curate, attrezzate, documentate, assistite, arricchite di altra attrazione. Ma cosa manca per competere con le altre belle località Campane e Nazionali? La mancanza dei riferimenti storici, la spiegazione concreta del grande passato, il resoconto documentale e la rappresentazione storica visiva dei luoghi che si visitano.
Ecco un minimo esempio di cosa si potrebbe fare. Incominciare a recuperare tutto il patrimonio archeologico depositato altrove per esporlo in locali situati all’inizio dei più noti e frequentati percorsi pedonali. Quale miglior uso delle tasse di soggiorno? Qualche festicciola in meno? Nessuno ne sentirà la mancanza. Il personale? Occasione di lavoro per giovani e volontariato anche per anziani.
Se si perdono queste opportunità significa non volere puntare a migliorare, a dare impulso a progetti permanenti; significa anche rinunciare a valorizzare le proprie risorse e rifiutare di offrire una migliore qualità dell’offerta.
Utilizzare in modo dispersivo, elettoralistico, clientelare, caduco il denaro pubblico e gli introiti della tassa di soggiorno è come piantare nella terra alberi senza radici che al primo soffio di vento si abbattono, ai primi caldi raggi di sole si seccano e che anche la più debole delle tempeste spazza via come paglia.
Insomma soldi buttati a mare che nulla segnano e che nulla testimoniano se non l’incapacità di costruire qualcosa che resti sul territorio e sia ammirato! Ricordiamoci anche parte dei fondi del PNRR dovranno essere restituiti e lo si farà probabilmente con nuove tasse o con l’aumento di quelle esistenti.
Quindi si potrebbe finire col pagare anche le spese effettuate altrove, dove magari amministratori più capaci e lungimiranti hanno approntato progetti di grande respiro e costosi.
Se la nostra Tipperary (Comune Unico) fosse stata già una realtà forse oggi saremmo in lizza per ottenere una bella e consistente fetta dei fondi destinati al Sud con progetti che avrebbero potuto risolvere anche problemi arcaici della Penisola e soprattutto che avrebbero potuto dare luce al futuro attraverso una valorizzazione definitiva del suo grande patrimonio ambientale, storico e culturale. Ma tant’è!
Un commento
Pasquale Castellano
Non è mai troppo tardi, basta volerlo. Il Sindaco di S.Agnello che ha buoni rapporti con tutti gli altri, insieme al Sindaco di Meta, consigliere nella Città Metropolitana, potrebbero fare molto per progetti riguardanti tutti i Comuni della Penisola Sorrentina.