La guerra in Ucraina e le ambiguità della politica mondiale…
Gli scenari di guerra in Ucraina prospettano il rischio di un’escalation mondiale che a parole nessuno vuole, ma che nei fatti pochi sembrano attivarsi per scongiurare attivando una trattativa seria tra le parti in conflitto. Ma quali sono realmente le parti in conflitto? Solo Ucraina e Russia, oppure alle spalle dell’Ucraina c’è la Nato che tenta di dare una spallata alla Russia per consacrare la politica di ampliamento della sua sfera di influenza a Est anche a costo di scatenare un conflitto nucleare? E’ il protrarsi stesso del conflitto che induce a una riflessione critica su comportamenti e iniziative di mediatori, o presunti tali, che non sembrano disposti a intavolare con l’aggressore un confronto reale, che tenga presente anche le sue ragioni oltre a quelle legittime dell’Ucraina e del suo leader.
Nel non detto, nel non dichiarato di questo conflitto pesano troppi anni di ambiguità e di offensive non militari che hanno offerto il pretesto a Putin per scatenare la guerra e in questo senso i ragionamenti dell’Occidente sembrano improntati a logiche di scontro più che alla volontà di mediare alla ricerca di una composizione che non mortifichi nessuna delle parti in causa. Come sempre accade quando la parola passa alle armi a prevalere non è soltanto la forza bellica, ma anche quella diplomazia segreta che muove le fila di ben altri interessi che le cronache non raccontano e che, forse, soltanto la storia potrà in futuro svelare. Quest’umanità dimostra di non aver imparato niente dal proprio passato, anzi di perseguire la politica del “più forte sono io” senza preoccuparsi di chi muore sul terreno e nella propria coscienza!