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Grazie per averci seguito anche quest’anno…Nel 2022 ci attendono appuntamenti decisivi per il futuro del Paese

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Anche quest’anno abbiamo cercato di proporre all’attenzione dei nostri lettori argomenti e contributi utili ad approfondire la conoscenza sui temi di maggiore interesse a livello locale e nazionale. Questo con l’intento di stimolare un dibattito o, almeno, di suscitare curiosità sugli attori che agiscono sul palcoscenico della politica e della pubblica amministrazione e sul loro operato. Purtroppo anche il 2021 è stato condizionato dalla pandemia covid-19, tema che ha monopolizzato l’attenzione generale e che purtroppo ci accompagnerà anche nel 2022 con l’auspicio, però, di riuscire a mettercelo alle spalle un volta e per sempre! Il più importante appuntamento politico di questo 2022 è, fuor di dubbio, l’elezione del nuovo Capo dello Stato dopo il settenato di Sergio Mattarella.

Il candidato al momento più accreditato è l’attuale presidente del consiglio Mario Draghi che non ha nascosto l’ambizione di voler cambiare palazzo e poltrona dopo meno di un anno che guida il Governo per gestire i fondi europei del Pnrr che il solito sistema ha voluto sottrarre al Presidente Giuseppe Conte espulso dal Palazzo con una manovra ai limiti dell’incostituzionalità, ma poi impantanatosi nell’impresa di voler traghettare il Movimento 5 Stelle in una nuova dimensione politica dopo l’esperienza di governo che volge al termine. Progetto che rischia di arenarsi e di mortificarne le potenzialità che restano alte, mentre i 5 Stelle hanno depauperato il patrimonio di consensi e di credibilità di cui godevano per le contraddizioni e per le ambiguità della politica che hanno espresso o che non sono riusciti più ad esprimere. Il principale risultato che hanno incassato nella legislatura è stata la riduzione, a furor di popolo, del numero dei Parlamentari che dalla prossima volta saranno 600, un terzo in meno di quelli attuali.

Prospettiva che sta condizionando la politica nazionale e condizionerà anche l’elezione del Presidente della Repubblica col rischio di una deflagrazione del sistema per l’incapacità delle forze politiche in campo di proporsi con alleanze serie e programmi coerenti di cui il Paese ha assoluto bisogno. Non lasciamoci ingannare dallo storytelling del “governo dei Migliori“: oggi la classe politica, su tutti i fronti, ha un deficit di qualità e di rappresentatività impressionanti e questo rischia di accrescere ulteriormente il partito dell’astensione con tutte le negative conseguenze che ne derivano. Draghi dovrebbe continuare a guidare il governo e il Parlamento eleggere un Presidente che sia all’altezza della sfida che l’attende che è quella di accompagnare il Paese alle urne per eleggere un nuovo Parlamento, possibilmente nel corso del 2022. Questo è il nostro auspicio perchè è evidente che Draghi non può rappresentare quell’elemento di garanzia peculiare della figura presidenziale. Non ce l’ha nel suo dna per quello che è stato, per quello che ha fatto, per quello che sta facendo e per quello che potrebbe fare giocando con un piede al Quirinale e un altro a Palazzo Chigi. Auguriamoci che prevalga il buon senso anche se, visti i personaggi sulla scena, c’è poco da stare allegri. Buon 2022 e che Dio ce la mandi buona su tutti i fronti. IL DISCORSO DI MATTARELLA

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