Italia,  Sorrento

Terrorismo e Turismo: non bastava il Covid!

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di Luigi Poi

Gli attentati kamikaze all’aeroporto di Kabul rivendicati da una feroce e terribilmente fondamentalista fazione della vecchia Isis, definita Khorosan (da cui Isis–K), molto attiva in Asia centrale, non sono solo l’eco di una disastrata guerra lontana e mal gestita dagli Usa e dai suoi alleati, ma anche un ulteriore allarme per la nostra economia. L’ennesimo, per l’economia turistica mondiale. Intanto piangiamo i morti, bambini e donne innocenti in primis e malediciamo l’assurda, prepotente politica neo colonialista che a nulla serve se non ad inasprire conflitti religiosi, culturali ed economici. Imporre “la democrazia“ con la forza non è un puro esercizio virtuoso , forse “la democrazia” deve mettere prima le radici nel cuore e nella cultura di un popolo! Bombardamento della Libia docet!

In era Covid proprio non ci stiamo facendo mancare niente. E ora tutto diventa più complicato per questa perfida miscela tra variante “delta“ e ripresa del terrorismo . Gli indimenticabili, tristemente, attentati alle Torri Gemelle di New York nel 2001 ed i successivi in Inghilterra, Francia e Germania determinarono una perdita, tra il 2001 ed il 2007, di circa l’ 11% del movimento turistico internazionale, soprattutto per gli Stati Uniti e per il trasporto aereo. In effetti furono gli Stati Uniti a pagare il pedaggio più consistente in quanto videro crollare il pil turistico del 50%. Come termine di paragone possiamo considerare che nei soli primi tre mesi di lockdown in Italia nel 2020 sono state perse 90 milioni di presenze che in euro hanno determinato 120 miliardi di euro in meno di incassi per l’industria turistica e le casse degli enti pubblici territoriali e dello Stato.
Secondo gli studi del WTTC e le analisi di altri organismi e centri studi, l’impatto degli attentati e la paura che ne consegue ha comunque un impatto meno consistente sui viaggi turistici con perdita di arrivi e presenze che vanno non oltre il mese dall’evento e con un tempio medio di recupero che non supera l’anno. Solo gli Usa subirono una perdita netta di arrivi che durò cinque anni e che comportò una perdita complessiva in soli due anni (2001 -2003) di circa 36 miliardi di dollari.

Mentre la Francia, la Germania, il Belgio e l’Inghilterra pagarono un doloroso debito con i terroristi di seconde generazioni, giovani che poco e male si adattavano alla vita occidentale e non riuscivano ad integrarsi. La ripresa del mondo del turismo, dei viaggi, del trasporto ci fu, nonostante tutto. Ma ora tutto accade mentre già si sta combattendo tra mille difficoltà una lunga e snervante battaglia con il perfido virus cinesino e le sue ancora più perfidi varianti. Mali principi, malus exitus.
I terroristi dell’Isis-K non erano “in sonno” ma già molto attivi con migliaia di guerriglieri, ma ancora non sappiamo quali saranno i loro veri obiettivi e se limiteranno la loro azione al territorio Afghano o le esporteranno in occidente .
Il settore del turismo e tutto il suo enorme indotto rimangono quindi molto esposti anche perchè sicuramente saranno introdotte nuove e più rigide misure di sicurezza che andranno ad accavallarsi con gli attuali pesanti e giustificati controlli sanitari anti Covid. Già questo sarebbe sufficiente a scoraggiare i viaggiatori.
Insomma una situazione esplosiva e ad alto rischio per la filiera dei viaggi già fortemente danneggiata dalla pandemia e che vedeva all’orizzonte una debole luce di ripresa per il 2022.
La nostra bella Penisola ha accusato il colpo ed un ulteriore rallentamento degli arrivi di turisti stranieri potrebbe essere letale. La rappresentanza degli albergatori sorrentini e campani, Federalberghi, ha recentemente espresso le proprie preoccupazioni per l’obbligo della quarantena di cinque giorni, imposto dal Ministro della salute, ai turisti in arrivo dal regno Unito. Provvedimento che colpisce il principale serbatoio che alimenta la Penisola Sorrentina. Provvedimento che a parere di chi scrive ripete quanto già visto e amaramente sperimentato con la politica di diffamazione del vaccino anglo svedese AstraZeneca con puro intento ideologico di colpire la Brexit. Settembre ed Ottobre sono in pericolo e il 2022 una vera e propria incognita.

Sta di fatto che mentre oramai pare certo che il Pil complessivo italiano sarebbe destinato ottimisticamente ad una crescita di circa il 5%, il settore turistico rischia di diventare una vera palla al piede per la ripresa economica ed occupazionale con l’aggravante che il tessuto industriale del nord non solo ha retto ma sta crescendo e quindi il divario tra nord e sud si allargherà ulteriormente. Qui da noi pagheremo ancora di più gli effetti di aver puntato su una economia “monocorde”, un dolce miele su cui si ci è buttati a capofitta senza minimamente valutare alternative o vie di fuga.
Certo è che non saremo i soli a pagare il conto, analoghe difficoltà vivranno le città d’arte e tante altre località turistiche che vivono di turismo internazionale. Inoltre gli aiuti statali tipi “bonus“ che hanno sorretto il reddito di tanti lavoratori stagionali e aiutato parzialmente le aziende turistiche non saranno più ripristinati e quindi aumenteranno i percettori del reddito di emergenza e di cittadinanza, con famiglie alla frutta, con molti giovani che tenteranno la fortuna altrove, con ulteriori aggravi dei conti INPS, con maggiori difficoltà di cassa per i Comuni (incapaci a tagliare gli sprechi, a rimuovere le inefficienze ed a eliminare le spese clientelari), con molte luci che si spegneranno, con riduzione di spese per la cultura e lo spettacolo.
La speranza rimane ma è fievole; un imponente incremento della campagna di vaccinazione non solo in Italia ma in tutta Europa e nel resto del mondo e che il terrorismo sia frenato e non arrivi in occidente. “Una lanterna è quella che fa luce”!

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