A proposito del video hard e delle tante indignazioni social
Sono bastati pochi fotogrammi di un video che riprende una donna a seno scoperto e che, sollecitata, fa intravedere anche le sue parti intime al voyeur di turno che la riprende e pubblica sulla rete e nelle chat le immagini spudorate, a sollevare un polverone social e mediatico di reazioni indignate per “lesa maestà di terra sorrentina“. Innanzitutto la pubblicazione di queste immagini, video e fotografiche, in dispregio della privacy della persona (non se ne può mostrare il volto) costituisce un reato che almeno i giornalisti, che si presume siano formati alla legge e alla deontologia professionale, non dovrebbero commettere con tanta disinvoltura.
In secondo luogo buon senso e buon gusto avrebbero richiesto di non amplificare mediaticamente una situazione evidentemente sgradevole, ma che appare costruita proprio con l’intento di suscitare scandalo in una realtà sorrentina e peninsulare capace (come lo testimoniano tante altre vicende9) di non indignarsi e scandalizzarsi per ben più gravi e minacciosi accadimenti di cui la Città e la Penisola sono protagoniste-vittime. Allora il Sindaco in primis, a tutela dell’immagine di Sorrento, sporga denuncia all’autorità giudiziaria nei confronti dell’anonimo autore e diffusore del video oltre che della protagonista e, rivolgendosi a un legale e a personale specializzato, disponga la rimozione del video dalla rete facendo appello alla legge sul “revenge porn” che appare evidentemente violata nel caso in questione.