Vico Equense

Il Prof. Giovanni Ponti in campo per la sanità con “Ponti per Vico”: riaprire il Pronto Soccorso

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Prof. Giovanni Ponti

Con una lunga intervista ad “Agorainforma” il prof. Giovanni Ponti ha annunciato la sua candidatura a sindaco con due liste a sostegno di “Ponti per Vico“. In prima linea nella battaglia per una migliore sanità e in particolare a difesa dell’Ospedale “De Luca e Rossano” di Vico Equense, il prof. Ponti ha annunciato di dover incontrare nelle prossime ore il direttore generale dell’Asl Napoli 3 Sud, Gennaro Sosto, per fare il punto sull’emergenza sanità in Penisola Sorrentina e chiedere la riapertura del Pronto Soccorso di Vico chiuso per fronteggiare la carenza di personale medico e infermieristico durante la covid-19 e per ripensare la progettualità ospedaliera nel distretto 59 che, secondo Ponti, porterà alla chiusura degli attuali Ospedali a seguito dell’annunciata realizzazione dell’Ospedale Unico a Sant’Agnello.

Per il 18 giugno è stata organizzata una protesta civica presso l’Ospedale di Vico e il prof. Ponti ne sarà l’animatore col sostegno delle Associazioni che già hanno manifestato a Sorrento una decina di giorni fa. Ormai a Vico si respira aria di campagna elettorale (si andrà al voto in autunno, tra settembre e ottobre) e proprio la questione della riapertura del Pronto Soccorso sembra essere uno dei temi centrali del confronto, anche se l’orientamento generale è quello di invocare la riapertura del PS per soddisfare le esigenze dei residenti. Eppure in tutto questo adoperarsi per la riapertura del Pronto Soccorso, tanto più quando a parlarne è un tecnico come il prof. Ponti, nessuno fa menzione al problema cardine di tutta la questione e che riguarda proprio la sicurezza dei cittadini e, non ultima, quella degli operatori sanitari addetti al PS in una struttura che oggettivamente non dispone dei requisiti essenziali per potersi definire a tutti gli effetti un PS.

Ospedale di Vico Equense

Circostanza che legittima un equivoco di fondo che invece meriterebbe di essere sciolto una volta per tutte nell’interesse generale. Un PS inadeguato e privo dei servizi indispensabili come per esempio la TAC, la radiologia, la cardiologia, la rianimazione non è una garanzia per il paziente, al di là della buona volontà del personale medico-infermieristico addetto. Piuttosto sarebbe il caso di attivare un’ambulanza rianimatrice in grado di prestare il primo soccorso a chi ne avesse bisogno per poi destinare il paziente a una struttura ospedaliera di 1° livello qual è l’Ospedale “San Leonardo” di Castellammare di Stabia raggiungibile da Vico in pochi minuti e garantendo così un’assistenza adeguata all’emergenza.

Il compito della politica, di tutta la politica, non può essere quello di “assecondare” aspettative dei cittadini che in questa materia non dispongono di adeguate conoscenze tecniche e ragionano con emotività piuttosto che con razionalità. Lo stesso dicasi per esempio circa il mancato intervento da parte dei sanitari in servizio presso un ospedale rispetto a un malore o a un incidente che si verifica nei pressi della struttura. Logica vorrebbe che intervenissero, ma ciò non è contemplato dalla legge che lo vieta per cui nessun sanitario in servizio si può allontanare dal posto di lavoro e prestare soccorso esterno. Sembra assurdo, ma questa è la legge e che sarebbe violata da un diverso comportamento. Su questi temi la politica non può e non deve fare demagogia proprio per le gravi ripercussioni che ne derivano sull’opinione pubblica.

On. Gennaro Cinque

Infine una riflessione sulla rappresentanza politica del territorio ai superiori livelli istituzionali. Anche recentemente il sindaco di Meta Giuseppe Tito ha prospettato l’importanza per la Penisola Sorrentina di avere un proprio rappresentante al Parlamento, come se a Roma ci si possa occupare dei problemi locali e non piuttosto di legiferare sul piano nazionale. Invece in Regione proprio la Penisola Sorrentina, nello specifico Vico Equense, ha espresso una propria rappresentanza con l’on. Gennaro Cinque, ex sindaco ed ex assessore di Vico, il cui silenzio sul tema della sanità peninsulare appare ingiustificatamente assordante. Chi, se non Cinque, può direttamente rappresentare in Regione disagi e aspettative di un’area come quella peninsulare rispetto ai temi della sanità, della mobilità e dei trasporti e così via? Dovrebbe essere Cinque il primo interlocutore politico dei cittadini, di Vico Equense e della Penisola Sorrentina, se diamo un senso alla presenza di un esponente del territorio in un contesto istituzionale sovraccomunale! Invece nessuno ne parla, nessuno lo coinvolge, forse lo stesso Cinque si guarda bene dall’assumersi una responsabilità su un tema così scottante, tanto più in prossimità della scadenza elettorale amministrativa.

Giuseppe Tito in Consiglio Metropolitano

Ecco perchè prospettare ai cittadini l’elezione ai livelli istituzionali superiori a quelli comunali di espressioni del territorio come risolutive di scottanti problematiche è fuori luogo! Certo proprio Tito ha dimostrato da consigliere metropolitano di ben rappresentare le esigenze e le aspettative del territorio di cui è espressione assumendo atti concreti e stanziando risorse finanziarie importanti. E’ l’eccezione che conferma la regola e che, alla luce degli sviluppi politici che hanno portato alla sospensione di Tito dal PD per aver disatteso le direttive del partito in cui è stato eletto alla Città Metropolitana, impone un’attenta riflessione sulle dinamiche che sovrintendono alla politica extracomunale.

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