Domani l’Astra-Day dai 18 ai 79 anni, ma l’Aifa sconsiglia l’Astrazeneca alle donne under 60
Per mercoledì 9 giugno l’Asl Napoli 3 Sud ha indetto un nuovo “Astra Day” con la somministrazione del vaccino Vaxzevria Astrazeneca dalle 8 alle 20 per i cittadini dai 18 ai 79 anni che da ieri, lunedì 7, si sono prenotati sulla piattaforma regionale. “I residenti sul territorio dell’Asl Napoli 3 Sud saranno convocati presso i vari centri vaccinali aperti per l’evento per ordine di iscrizione tramite sms ed email. Se si ha difficoltà ad utilizzare la piattaforma per la registrazione è prevista l’accettazione diretta presso i punti vaccinali in elenco. Per poter effettuare la registrazione sono indispensabili: codice fiscale, numero tessera sanitaria, indirizzo e-mail, numero di cellulare” si legge nel comunicato dell’Asl che annuncia la giornata di vaccino libero che, però, coincide con le polemiche scatenatesi a seguito del verificarsi di due gravi casi di reazioni avverse proprio all’Astrazeneca ai danni di una 18enne e di una 42enne che versano in gravi condizioni. L’Aifa, l’agenzia del farmaco, ha raccomandato l’uso di Astrazeneca negli over 60 specificando che questo vaccino è sconsigliato soprattutto alle donne più giovani nelle quali si sono verificati i casi di trombosi.
Francia e Germania si attengono a queste limitazioni, mentre altre nazioni come l’Austria e la Danimarca hanno addirittura eliminato il vaccino Astrazeneca, mentre gli USA non l’hanno mai autorizzato. Ora al di là del fatto che vaccinarsi contro il covid-19 è scelta saggia e giusta, per quale ragione si espongono a “rischio consapevole” (poichè vaccinarsi è una scelta volontaria) persone, soprattutto giovanissimi e donne cui altrimenti verrebbe somministrato Pfizer o Moderna sulla base del vigente protocollo? Queste iniziative poste in essere non solo nell’Asl Napoli 3 Sud ma in altre Asl di varie regioni italiane, Veneto escluso, possono rivelarsi azzardate se disattendono le indicazioni Aifa visto che l’invito a vaccinarsi è rivolto indifferentemente alla popolazione dai 18 ai 79 anni. I sanitari preposti alla somministrazione vaccinale si assumono una responsabilità sicuramente non coperta dall’immunità professionale che è stata loro garantita per la campagna vaccinale qualora somministrassero l’Astrazeneca in deroga alle indicazioni Aifa.