Provincia di Napoli,  Sorrento

Nello Di Nardo (Forza Italia) attacca frontalmente il Movimento 5 Stelle

Stampa
Nello Di Nardo

Dal suo profilo facebook Nello Di Nardo, dirigente regionale di Forza Italia e coordinatore cittadino a Castellammare di Stabia, ha sferrato un duro attacco all’indirizzo del Movimento 5 Stelle accolto con disappunto da diverse persone che gli hanno rivolto, ma senza riscontro almeno fino a questo momento, alcune domande sull’attività sua e del suo partito rispetto a quello che hanno fatto i 5 Stelle. Scrive Di Nardo: “Stipendi gonfiati, alleanze strategiche per non perdere i privilegi, zero rimborsi ed ora l’espediente del mandato ‘zero’ per restare in sella. Volevano rinnovare la classe politica, ma hanno fatto peggio di chi li ha preceduti. Il Movimento 5 Stelle si è affezionato alle poltrone. La lezioncina del nuovo che avanza non ha retto alla prova dei fatti. Ma la politica è una cosa seria e ora è necessario porre un freno al dilettantismo imperante”.

Il dietrofront sulla regola del doppio mandato, di cui discute il Movimento in queste ore, è solo l’ultimo voltafaccia di chi aveva fatto della radicalità delle proprie promesse il segno della sua diversità. E su quella diversità ha costruito la sua ascesa in politica. In tanti avevano creduto nella favola del non-partito, che sale al governo con una squadra di non-politici, pronti ad elargire rimborsi e a rivoltare come un calzino, dall’interno, il presunto sistema consolidato della politica – prosegue Di NardoCi avevano raccontato che avrebbero combattuto la politica dei maxi-stipendi, dei vitalizi, degli sprechi, dei poltronisti. Ma poi ci hanno preso gusto e quelle poltrone non le vogliono più mollare, né hanno lesinato incarichi e consulenze a 5 zeri. Mi chiedo dove sia finita la cultura politica di chi investe per stare accanto ai cittadini, per tenere in piedi i partiti che hanno sempre rappresentato un baluardo per fare politica sui territori. Quella cultura politica che ha segnato la rinascita del dopoguerra, la ripresa economica, la crescita sociale delle città. Quella cultura politica ridotta oggi a brandelli da una deriva senza eguali nella storia del Paese. Ora più che mai è necessario riaffermare il ruolo dei partiti e ricostruire quel clima e quella cultura che hanno contribuito per anni a fare politica come servizio alla collettività. E non alle proprie tasche”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


*