Il Ministro Massimo Garavaglia inaugura gli Stati Generali, ma il mattatore è Vincenzo De Luca
Abbiamo aspettato di leggere un po’ di commenti al “battesimo” degli Stati Generali del Turismo di Sorrento che, in verità, non sono mancati. Anzi sono stati abbondanti sulla carta stampata e qualcosa è uscito pure sulla rete per documentare l’evento. Allora partiamo da due “positività oggettive” prima di svolgere una valutazione critica su questo incontro. E’ senza dubbio un fatto positivo che Sorrento si sia fatta carico di promuovere un’iniziativa del genere per affermare la propria identità, cioè di essere una delle location italiane che possono vantare il titolo di capitale turistica a livello internazionale. Inoltre per sollecitare un confronto ai massimi livelli tra gli “attori istituzionali e non” che compongono la “filiera turistica” con l’obiettivo di trovare risposte concrete allo stato di crisi, a breve e medio termine, e rilanciare un settore pesantemente traumatizzato dalla pandemia covid-19 rivitalizzando tutta l’economia che vi ruota intorno.
La seconda positività riguarda una delle affermazioni fatta dal Ministro del Turismo Massimo Garavaglia quando ha dichiarato che non ha senso promuovere a livello globale le territorialità (ha fatto l’esempio della Lombardia, la sua regione: in Cina neanche sanno che esiste la Lombardia!), piuttosto il brand Italia nel suo insieme che di per sè è identificato, conosciuto ed apprezzato. Poi c’è stato l’intervento del Presidente della Campania Vincenzo De Luca che ha fatto due interventi: il primo sul valore e sulle potenzialità della Campania e sull’esigenza di superare il gap tra Nord e Sud del Paese con le risorse del Recovery, sulla necessità di realizzare una destagionalizzazione dell’offerta turistica; il secondo per invocare un “liberiamoci da ogni vincolo” realizzando una specie di rinascimento nazionale abolendo vincoli, burocrazia e mettendo un freno alla magistratura! In ciò dimostrandosi molto più spregiudicato dello stesso ministro leghista per rivendicare una politica senza vincoli o con vincoli molto più ridotti! Praticamente il tanto invidiato “modello Genova” (la ricostruzione del ponte Morandi in regime commissariale e con affidamenti diretti, Ndr) tralasciando i riferimenti alle 20 inchieste giudiziarie in corso sulla gestione dell’operazione.
Il ragionamento del Ministro Garavaglia che da oggi, a seguito della pubblicazione su G.U. della ricostituzione del suo Ministero, potrà strutturarlo sul piano logistico-organizzativo ancor prima che di governo vero e proprio del settore di competenza, non è andato molto oltre i luoghi comuni del …c’è bisogno di avere un sito web italia perchè allo stato quello che c’è nessuno lo conosce e non funziona… e che senza i vaccini non si può ripartire…bisogna invertire la filosofia dei ristori abolendo questo termine e dando certezza sui tempi di erogazione. Per il resto si è trattato di frasi smorzate, riflessioni contingentate, nessun vero riconoscimento al primato campano in campo di offerta turistica a livello internazionale esaltato invece da De Luca che ha messo in bella mostra i “gioielli di famiglia“, cioè i territori campani eccellenti in termini di offerta turistica! Che non avesse molto altro da dire Garavaglia è apparso chiaro dal tentativo abortito del conduttore Gianluigi Nuzzi di strappare al Ministro un ragionamento più articolato e impegnativo! Forse sarebbe stato meglio che il Ministro intervenisse a chiusura della kermesse che, come preannunciato, durerà un mese, in modo da trovarsi nel pieno dei poteri e delle disponibilità ministeriali e nella facoltà di esprimersi più compiutamente sul da farsi! Un suggerimento per il sindaco Massimo Coppola a riportare a Sorrento il Ministro dopo avergli consegnato i report degli incontri che dovrebbero far emergere una proposta originale e articolata di quello che è stato definito “modello Sorrento“.
De Luca dal canto suo non ha perso occasione per esibirsi su una materia dove la Campania non è seconda a nessuna e che lui sa raccontare meglio di chiunque altro tra suggestioni condite di ironia (“sulla gastronomia la Campania ha battuto 8 a 0 la Lombardia per ammissione stessa del Presidente Fontana“) e vibranti sollecitazioni a investire nel Mezzogiorno da parte del Governo sul modello della riunificazione delle due Germanie dopo la caduta del muro di Berlino. Anche l’accenno all’esigenza di individuare un nuovo filone di attività per riempire la stagione turistica nei periodi in cui essa è tradizionalmente in letargo (destagionalizzazione) rappresenta un punto di forza del ragionamento di De Luca che sottolinea come il rilancio del turismo è un’impresa che richiede interventi a 360 gradi che riguardano l’accoglienza, ma soprattutto il contesto generale, cioè ambiente, trasporti e mobilità, sicurezza e salute (“in questa realtà peninsulare stiamo andando a realizzare un nuovo Ospedale che diventerà un’eccellenza sul fronte della sanità pubblica territoriale e campana”).
C’è poi l’altro De Luca, quello che nel secondo intervento (per la verità doveva essere, su invito di Nuzzi, una domanda di De Luca a Garavaglia) invoca un cambio di passo totale da parte del Governo sul fronte della sburocratizzazione, della depenalizzazione di alcuni reati della P.A., della semplificazione delle procedure per rendere più agevole l’azione amministrativa frenando le ingerenze della Magistratura (penale, civile, contabile, NdR). Messe così tutte insieme queste “riforme” potrebbero avere anche un significato, ma dal tono con cui sono state rappresentate dal Presidente il quadro che ne esce non è certamente dei più rassicuranti per un Paese dove al Governo ci sono forze che nella loro storia hanno fatto più danni che altro all’Italia (e non andiamo oltre). Se questa liberalizzazione dovesse assumere le sembianze di un paracadute per la politica che diventi praticamente impunità, allora questa parte del ragionamento di De Luca entusiasticamente accolto da Garavaglia non convince e soprattutto non fa ben sperare per il presente e per il futuro! (4 – continua)