Una sentenza della Corte dei Conti sul Comune di Capri che chiama in causa tutte le Amministrazioni
Oggi su “Il Mattino” Anna Maria Boniello pubblica una notizia che va oltre la realtà caprese, ma interessa tutte le amministrazioni locali: le implicazioni a danno di amministratori e tecnici comunali conseguenti alla mancata esazione di oneri da parte di privati cui sono stati concesso in uso aree e manufatti realizzati abusivamente e acquisiti al patrimonio pubblico concendendone la facoltà di utilizzo agli ex proprietari. Sono stati infatti condannati a pagare oltre 160mila euro l’ex responsabile del settore edilizia del Comune di Capori e l’ex sindaco dell’isola. A stabilirlo è stata la Corte dei Conti in merito agli abusi edilizi realizzati da un privato e acquisiti al patrimonio del comune in base a una specifica procedura di competenza del consiglio comunale che comporta l’applicazione di un canone da versare all’ente divenuto proprietario del bene.
L’acquisizione al patrimonio comunale è conseguente alla valutazione da parte del consesso civico dell’esistenza di un “interesse pubblico” per cui non si procede alla demolizione se l’opera abusiva non è sanabile con il condono. Ora nella stessa situazione del Comune di Capri si trovano tante altre amministrazioni locali che hanno emesso ordinanze di demolizione per immobili totalmente o parzialmente abusivi comminando anche sanzioni pecunarie che, in molti casi, neanche sono state pagate ai Comuni creditori. Molte di queste pratiche giacciono inevase nei meandri della pubblica amministrazione che, in un modo o nell’altro, deve scegliere quale strada intraprendere una volta che è stata acceratata la non sanabilità dell’abuso edile realizzato. A questo punto le strade che hanno davanti a sè gli Amministratori sono due: procedere con la demolizione del manufatto e addebitarne l’onere ai proprietari-responsabili oppure riconoscere la “pubblica utilità” dell’opera in sede di consiglio comunale e acquisirla al patrimonio dell’ente.
Se si opta per l’acquisizione, stante il pubblico interesse per l’Ente è implicito che occorre compiere il passo successivo: cioè adottare i provvedimenti che dimostrino tale interesse pubblico. Pensiamo a un immobile o parte di esso che ottiene il riconoscimento (motivato) del pubblico interesse e venga concesso in uso a terzi o lasciato nella disponibilità dello stesso respnsabile dell’abuso. Secondo la sentenza della Corte il Comune è tenuto a stabilire e a incassase un canone perchè diversamente produce un danno alle casse dell’Ente. E’ quello che praticamente è avvenuto a Capri e che può avvenire in qualunque altra Amministrazione che non provveda (o ritardi ingiustificatamente) l’adozione dei provvedimenti che le competono.