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Dall’Ema via libera all’Astrazeneca. Il “Premier che non parla” troppo ossequioso alla Germania

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Com’era prevedibile l’EMA oggi ha dato il via libera alla ripresa delle vaccinazioni anti-covid con Astrazeneca per il quale non sono stati rilevati effetti pericolosi per la salute e per la vita dopo gli “incidenti” verificatisi in Sicilia e in Campania che però, a detta dell’EMA, non sono riconducibili a conseguenze del vaccino. Si sono perse alcune giornate di campagna vaccinale e qualche centinaio di migliaia di mancate somministrazioni, colpa della decisione assunta dal Governo, e in particolare dal premier Mario Draghi a seguito della decisione di sospensione dell’Astrazeneca da parte della Germania dove si sono verificate una decina di morti sospette. Il “Premier che non parla” si era immediatamente adeguato alle decisioni tedesche, circostanza che evidenziano un’oggettiva “sovranità limitata” vista l’accondiscendenza a prescindere di Draghi ai dictat tedeschi.

Fino a oggi, cioè da quando si è insediato alla guida del Governo a capo di una maggioranza del “tutti dentro” per salvare il Paese, Draghi non si è mai presentato in conferenza stampa a rispondere alle domande dei giornalisti per render conto del proprio operato e delle decisioni assunte. Anche su questo punto ci sarebbe da approfondire, ma il sociologo Domenico De Masi risponde esaurientemente sull’argomento. Solo domani il Governo dovrebbe varare un decreto denominato “Sostegno” che poi era quello predisposto dal governo-Conte e denominato “Ristori“, con alcune modifiche tra cui un condono fiscale per alleggerire la situazione dell’Agenzia delle Entrate che affoga tra 60 milioni di cartelle esattoriali per le quali si è deciso di cancellare quelle pendenti fino a 5mila euro. Un colpo di spugna che si può rivelare anche un aiuto a chi sta in difficoltà a causa della crisi con la pandemia, così come una nuova disciplina per assegnare contributi alle partite iva con una maggiore, si fa per dire, elasticità rispetto a prima!

Anche qui è tutto da vedere perchè il calcolo sui ridotti o mancati incassi viene misurato su due mensilità 2020 trascurando la circostanza che il calo di fatturato riguarda l’intera annualità e che su tale periodo andrebbero calcolati i sostegni. A ben vedere, anche per lo spazio che Draghi sta concedendo alla componente di destra del Governo e in particolare alla Lega, per PD e 5 Stelle sarebbe il caso di ritirarsi dalla partecipazione attiva al governo che ne snatura completamente l’identità e gli obiettivi, limitandosi a garantire un sostegno esterno fino a quando le decisioni e i provvedimenti assunti saranno “commestibili” a questa parte politica che rischia di dissolveresi in questa maggioranza dove appare priva di capacità di incidere.

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