Emergenza Covid e nuovi casi, Iaccarino: “Stiamo pagando il prezzo degli assembramenti familiari natalizi…”
Nei Comuni della Penisola Sorrentina stiamo assistendo a una forte impennata dei casi di contagio covid-19, circostanza che sta creando notevoli perplessità e preoccupazioni nei SIndaci, ma anche nelle autorità sanitarie, sopratuttto in considerazione della ripresa a regime delle attività didattiche in presenza. Intanto proprio a Piano di Sorrento il Sindaco Vincenzo Iaccarino suona un campanello d’allarme annunciando 9 nuovi casi di positività con quello di un’insegnante della Scuola Paritaria “S. Maria della Misericordia” (Monastero) e la conseguente quarantena per 22 bambini della sezione infanzia e dei loro insegnanti. Questo il comunicato del primo cittadino: “Il Dipartimento di Prevenzione dell’Asl e l’Unità di Crisi Regionale mi hanno comunicato 9 nuove positività al Covid19 e 2 guarigioni di nostri concittadini. Trattasi sempre di nuclei familiari. Si è verificata una positività al Covid 19 di un’insegnante della Scuola Paritaria Santa Maria della Misericordia (Monastero) che aveva effettuato tampone in seguito a positività di un suo familiare. La scuola è attualmente chiusa per la obbligatoria sanificazione.
E’ stato predisposto inoltre dallUOPC dellAsl l’osservazione in quarantena per i 22 bambini asintomatici delle 2 classi della sez Infanzia e per le loro insegnanti con effettuazione del tampone molecolare al 10 giorno secondo protocollo. Stiamo monitorando quotidianamente la situazione scolastica insieme al dirigente scolastico e al direttore dellUOPC. Purtroppo stiamo pagando il prezzo degli assembramenti domiciliari durante le festività natalizie. Evitiamo assolutamente in questo periodo riunioni o assembramenti con familiari o amici presso il proprio domicilio. Non poterlo fare per strada al ristorante al bar o al supermercato non significa poi farlo a casa propria per giunta senza dispositivi di protezione“. Intanto continua lo screening antigenico Covid-19 che per la giornata di oggi prevede 141 tamponi da effettuarsi a cura dell’equipe sanitaria attivata dalla Protezione Civile Comunale. Per prenotazioni screening antigenico Covid19: http://tinyurl.com/pianoscreening.
Sui rischi di ulteriori contagi connessi alla riapertura generalizzata delle scuole val la pena leggere l’intervista all’infettivologo del Cardarelli Alessandro Perrella pubblicata sull’edizione odierna de Il Mattino. Spiega, tra l’altro, Perrella richiamando il concetto cui si fa riferimento e cioè che “… la scuola come elemento a sé stante non è foriero di focolai e di picchi epidemici, ma ne considera l’impatto all’interno di altre variabili e di altri elementi di circolazione virale che si sommano e moltiplicano in maniera più complessa…coinvolge una popolazione giovane che resta per molte ore insieme condividendo anche il momento del pasto coinvolgendo i trasporti, luoghi e circostanze sociali in cui i sistemi di sicurezza sono fatalmente destinati a fallire alimentando assembramenti e focolai. I contagi restano asintomatici per molti giorni fino ad emergere nei nuclei familiari. In questi casi il contact tracing avviene troppo tardi. La Campania oggi ha il più basso livello di contagio in Italia e una discreta riserva di posti letto con cui affrontare i mesi più difficili della stagione invernale. Ciò non vuol dire che non ci possa essere una nuova ondata. Tutti si muovono liberamente e riapriamo la scuola. Il caso tipico è quello di Mario, scolaro che al supermercato tocca un prodotto o una maniglia nel palazzo contaminata. Il bambino torna a casa si tocca occhi, naso o bocca e si infetta. Resta asintomatico. Va a scuola e trasmette a Franco, il suo amico il virus. Anche Franco è asintomatico. Nell’arco di una settimana questi due scolari trasmettono il virus a 100 persone in classe e fuori. Ognuno porta a casa l’infezione che ci mette diversi giorni per manifestarsi negli adulti suscettibili. Quando accade si accendono le spie e le Asl devono ripercorrere a ritroso un percorso molto ampio in cui è impossibile circoscrivere i focolai che si sono generati. Nell’arco di un mese questi focolai si diffondono sui luoghi di lavoro arrivando ai nonni, agli anziani, ai fragili. La cura epidemica torna a crescere e si ripete quello che abbiamo già visto».