Sorrento

Significato e implicazioni della vittoria di Coppola e della debacle di Gargiulo

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Massimo Coppola

Da due giorni osservatori, commentatori, opinionisti e giornalisti rivolgevano appelli al futuro sindaco di Sorrento, che ieri è stato stato proclamato con uno schiacciante voto popolare, di riappacificare il paese, di non attuare “vendette” e amenità simili, tutte frutto di una perversione mentale visto che Massimo Coppola non si è mai espresso in questo senso.

Mario Gargiulo

In effetti questa gente in cuor proprio ha coltivato fino all’ultimo l’affermazione di Mario Gargiulo che sarebbe stata “rassicurante” nell’ottica di una continuità di gestione amministrativa sui cui effetti mai è stata esercitata una vera analisi ne’ espresso un giudizio obiettivo.

Lo si è letto e lo si è capito! I Sorrentini avevano invece nel cuore l’ansia di un cambiamento radicale che ha sconfitto questo “partito trasversale” aprendo così la strada a un reale cambiamento innanzitutto di persone.

Massimo Coppola e Marco Fiorentino

Senza parlare degli “attacchi elettorali” che ancora una volta hanno agito in modo strumentale nel tentativo di danneggiare Marco Fiorentino e stroncarne anche solo la prospettiva di superare il primo turno. Su questo fronte però ci saranno sviluppi legati all’annunciata denuncia all’autorità giudiziaria da parte di Fiorentino contro autori e mandanti di diverse situazioni vetificatesi in campagna elettorale.

Restando in argomento elezioni in troppi ci si dimentica che una competizione elettorale è e deve essere un confronto e anche uno scontro visto che il suo obiettivo è quello di veder prevalere un candidato sull’altro, altrimenti di che competizione stiamo parlando! Gli inviti dell’ultim’ora, con le dovute eccezioni, ad abbassare i toni tra le parti, rispondevano piuttosto alla ricerca di quella specie di “sicurezza preventiva” dei comportamenti di un sindaco “non allineato” che assumendo la guida dell’Ente potrà “cambiare contesti, persone, intaccare rendite di posizione, stravolgere assetti, modificare e/o rivedere ruoli, incarichi, nomine” per dare una nuova fisionomia all’Amministrazione e al suo “contorno”, promuovendone un deciso cambio di passo senza il quale non si può parlare di nuovo corso per Sorrento.
E Coppola che non è l’ultimo arrivato sa bene che se venisse meno a questa “promessa di cambiamento” si giocherebbe gran parte della credibilità largamente riconosciutagli dagli elettori.
Non sarà facile, è chiaro, ma è la strada maestra per diventare effettivamente il “sindaco di tutti” all’insegna però della rottura con il passato bocciato dai Sorrentini sulle cui scelte bene farebbero Gargiulo e il suo entourage a riflettere per cercare di comprendere perché non sono stati in grado di rilevare questa fibrillazione dell’elettorato rispetto a loro e a ciò che hanno rappresentato fino a oggi per Sorrento.

Cuomo e Salvini

Senza parlare di quanto abbia inciso sugli orientamenti di voto la scelta leghista del sindaco uscente Giuseppe Cuomo che ha chiuso la sua esperienza politica nel modo peggiore, nel merito e nella forma, anche per la “sceneggiata” sulla candidatura alle regionali annunciata, invocata dallo stesso Salvini ma che alla fine Cuomo ha capito poteva risolversi in un clamoroso fallimento personale e quindi ha fatto un disinvolto dietro front esclusivamente per i propri interessi! I “leghisti sorrentini” insieme al resto della truppa uscente si sono così ritrovati spiazzati, con un pugno di mosche tra le mani e con la sola residua prospettiva dell’elezione a sindaco di Gargiulo utile a mantenere “posizioni di rendita redditizie”.

Francesco Gargiulo

Tre candidati sindaci su quattro sono scesi in campo dichiarando esplicitamente l’obiettivo di voler “liberare la città dal sistema che l’ha gestita in questo decennio” e Sorrento ha risposto alla grande.
Chi deve, rifletta… Senza alimentare ulteriori ipocrisie buone soltanto a un colletaralismo di covenienza di cui non c’è piu spazio nella città del Tasso del sindaco Massimo Coppola.

 

 

 

 

 

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