Scoppia la protesta nella sera del primo “coprifuoco”… Dietro la protesta il sospetto di una “regia politico-camorristica”
Le violente proteste che ieri sera dalle 23 in poi (ora d’inizio del cosiddetto “coprifuoco“) hanno sconvolto Napoli il primo effetto che hanno prodotto è stato quello di proiettare sui media di tutto il mondo una contestazione criminale che si è abbattuta sulla città con la sapiente regia dei forze pseudo-politiche, centri sociali, malavita organizzata. Gli annunci di De Luca sulla necessità di un’imminente, ulteriore stretta, forse anche per il modo “aggressivo“con cui il Presidente della Regione è solito comunicare, hanno prodotto un effetto deflagrante offrendo il fianco a chi non aspettava altro che di scendere in piazza per passare dallo “scontro social” a quello “fisico“, con le forze dell’ordine evidentemente impreprate a dover fronteggiare un’aggressione squadrista per come si è visto anche dalle immagini delle dirette web. Insomma una regia politico-criminale interessata a gettare benzina sul fuoco e a mettere sotto assedio il governo regionale alla vigilia dell’assunzione di nuove possibili decisioni come il lockdown annunciato da De Luca per un mese.
Ingiustificabile il comportamento del sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, impegnato in una diretta televisiva, che di fronte a quello che stava succedendo nella sua Città non ha ritenuto di rientrare immediatamente al Comune per verificare la situazione, quasi a voler lasciar campo libero ai facinorosi che stavano devastando la città. E’ stata questa la sensazione percepita nel suo atteggiamento da troppo tempo esclusivamente polemico e altrettanto aggressivo nei confronti della Regione e in particolare di De Luca. Su tutta questa situazione, contestazioni incluse, incombono i diversi interessi in campo per le elezioni comunali a Napoli dell’anno venturo e dietro lo scontro con la Regione c’è anche questo da parte non solo di de Magistris, ma anche del centro-destra che intende riscattarsi della debacle regionale, delle forze politiche interessate a occupare una casella istituzionale di fondamentale importanza sullo scacchiere della politica campana e nazionale, degli interessi criminali sempre più pervasivi nell’economi locale. Per questo è il momento che le forze sane e quel che resta dell’intellighentia partenopea prendano decise distanze dai fatti di ieri notte e diano luogo a un confronto civile, democratico sul presente e sul futuro di Napoli e della Campania, facendo sistema per fronteggiare l’emergenza socio-sanitaria e per scongiurare pericolose derive che rischiano di minare il futuro della città e di una Regione che, a prescindere da qualuque altra valutazione, in questi anni è riuscita comunque a compiere dei reali passi avanti rispetto a un passato piuttosto incolore e triste.