Coppola e Gargiulo, come aggiudicarsi il ballottaggio e diventare sindaco
Che cosa devono fare in questa settimana di campagna elettorale i due contendenti al ballottaggio del 4 e 5 ottobre? La domanda è legittima e proviamo a dare una risposta. Devono innanzitutto motivare il proprio elettorato a ritornare alle urne per rinnovargli il voto. Soprattutto però devono parlare a quella fascia di elettori che non li hanno votati al primo turno e a quelli che si sono astenuti dall’andare al voto. Entrambe queste categorie di elettori rappresentano quel potenziale di voti aggiuntivi che occorrono ai due candidati in lizza per fare la differenza l’uno sull’altro, tenendo conto del vantaggio di cui gode Massimo Coppola (quasi 400 voti in più al primo turno) su Mario Gargiulo che è costretto a rincorrerlo. È evidente che la dichiarazione di sostegno a Coppola dall’entourage di Marco Fiorentino ha rappresentato un cambio di passo importante nella campagna del vincitore del 20 e 21 settembre, ma anche per lui si tratta di cogliere questa opportunità dimostrando di recepire le nuove aspettative che ripongono fiducia nella sua elezione.
Dal canto suo Mario Gargiulo deve liberarsi della “veste dell’assediato” e indicare a chi non l’ha votato le ragioni per cui val la pena invece sostenerlo al ballottaggio. Per farlo con credibilità ha però bisogno di compiere un atto di coraggio rispetto al passato che, volente o nolente, incarna con i suoi eletti e con le loro storie e interessi: annunciare iniziative e atti coi quali si consacrera’ la rottura rispetto a questo passato e che investe problematiche importanti per Sorrento, tocca business che non dovranno più trovare commistioni di interessi tra chi amministra e fa affari, trasparenza reale nel governo dell’amministrazione su fronti importanti come per esempio i servizi sociali la cui gestione è stata ampiamente oggetto di critiche e anche di qualche indagine per la disinvoltura con cui è stata esercitata la delega.
E ancora: i beni della città devono essere restituiti al patrimonio di Sorrento frenando quella famelicita’ imprenditoriale o pseudo tale con cui sono state realizzate alcune operazioni di “privatizzazione”. Senza quest’atto di coraggio che gli consentirebbe di aprirsi al resto del corpo elettorale, Gargiulo non riuscirà ad affermare quella discontinuità che predica, ma che la gente gli chiederà di praticare il giorno dopo le elezioni.
Non è un esercizio semplice e disinvolto cui dovrà sottoporsi anche per la composizione del suo gruppo e per il sostegno che gli dà un entourage esterno che ha una consuetudine col palazzo evidentemente esuberante rispetto a quella dei comuni cittadini e che gli consente di esercitare un potere extraistituzionale improprio e in qualche caso anche arrogante.
Quel potere cui si è opposto frontalmente in questi anni Francesco Ciccio Gargiulo candidatosi per testimoniare la presenza di una realtà civica ancora capace di reagire e di contrastare abusi e soprusi perpetrati ai danni del pubblico interesse e di cui la storia di questi ultimi dieci anni ha riempito le cronache.
Un tentativo non riuscito, ma che ne fanno un interlocutore attento e irriducibile anche rispetto a chi sarà eletto sindaco. Per questo dal suo Movimento è stato espresso un voto di astensione al ballottaggio.