Sorrento, Gaetano Milano: “…quella pretesa di far pipì espungendo acqua santa dall’ombelico!”
SORRENTO – Tra i più impegnati e loquaci (con intelligenza) commentatori di questa stagione elettorale c’è indubbiamento l’avv. Gaetano Milano, AD della Fondazione Sorrento, che questa mattina ha pubblicato su facebook un post col quale spiega la regioni per cui non si è potuto candidare sindaco per le amministrative di settembre a Sorrento. Una riflessione schietta e in linea con il carattere di Milano che ha ottenuto molti apprezzamenti. Fra i tanti commenti riportiamo quellI di Salvatore Dare, sorrentino e giornalista di Metropolis, che ben fotografa lo stato dell’arte a Sorrento e la replica dell’avv. Antonio Maresca.
IL POST DI GAETANO MILANO
“Mi sarebbe piaciuto propormi come futuro Sindaco di Sorrento. Non ho raccolto i necessari consensi, ne ho preso atto e quindi ho ritenuto conclusa la mia esperienza amministrativa diretta, mettendo a disposizione le mie esperienze (dal 1986) per chi le riteneva e le ritiene utili. Il mio impegno resta la Fondazione Sorrento, inseguendo il sogno-progetto di farne punto di riferimento culturale e turistico di Sorrento e della Penisola Sorrentina, a prescindere dagli uomini che la guidano. La dimensione attuale mi mette nella condizione di essere osservatore distaccato (sino ad un certo punto) di quel che sta accadendo: gli incantatori di serpenti che, confidando nell’abituale memoria corta dei sorrentini, si ripropongono sotto mentite spoglie; i nuovisti (che nuovi non sono) che magari attingendo alle nuove generazioni cercano di perpetuare l’esercizio di antichi poteri; candidati alla vorace ricerca del consenso elettorale personale (per fare che non pare abbia importanza), imbonitori di piazza sempre attivi che al momento opportuno trovano il modo di riproporsi, una platea di elettori attivi che si muove in questa canea, che, anche attraverso questo strumento, si cerca di influenzare evocando meriti mai esistiti, annunciando divorzi dal cattivo coniuge, in realtà mai consumati, per smarcarsi dal passato perché può convenire in questa fase, e come diceva un vecchio anchor-man, tanto altro ancora. Tutto ci sta e ci può stare, tuttavia quel che più da fastidio è la pretesa di fare la pipì espungendo acqua santa dall’ombelico: questo proprio no“.
IL POST DI SALVATORE DARE
“Nessuno degli attori in campo è nuovo. E sono tutti legati indissolubilmente alla gestione di questi ultimi 27 anni in cui la città è stata amministrata da sole tre persone.
L’unica novità è Ciccio Gargiulo, stop. La cosa straordinaria è che – come di recente diffuso sui social – si promette di risolvere problemi nella quotidianità irrisolti e mai affrontati quando si ricoprivano incarichi di rilievo. Ma pensate che la gente sia così idiota? Poi, dico. Come si può avere fiducia in chi, quando ha avuto ruoli apicali, non ha saputo risolvere problemi quotidiani semmai aggravandoli ed ora si ripropone con la presunzione di dire che li risolverà? E con quale credibilità chi negli ultimi anni ricoprendo incarichi apicali non ha saputo risolvere problemi ora afferma di essere in grado di risolverli? Poi la cosa assurda è che per ottenere consenso si disconosce il passato di cui si è fatto parte, pure di recente. Per loro conta solo sapere chi si vota e quanti voti si ottengono. Aggiungo: trasformismo? Non ne parliamo. Un esempio? Il nuovo ed il giusto e le proposte per la città sono progetti civici filo De Luca benedetti da salviniani? Quale credibilità può avere una idea del genere partorita così? Mah. Sono molto sconfortato“.
IL POST DI ANTONIO MARESCA
“Salvatore Dare, spesso concordo con le tue analisi e anche stavolta lo sono. Però devi consentire di rilevare nel tuo scritto un “filino” di qualunquismo in quanto non è possibile far di tutta l’erba un fascio, specie se non si contestualizza il momento storico in cui ciascuno dei candidati si è cimentato nell’amministrazione della città e non si da luogo ad una valutazione del loro operato. Assimilare il comportamento amministrativo di chi ha gestito la città negli ultimi 10 anni a quello di chi lo ha fatto precedentemente non è esercizio di obiettività.
Infatti vi è chi, anche se non esente da critiche, ha lasciato alla città importanti realizzazioni pubbliche senza poter contare sui floridi incassi dell’imposta di soggiorno e chi ha, invece, lascia solo macerie nel momento in cui va via.
Quanto alla credibilità della proposta, non è in sè, ma è negli uomini che affiancano colui che la fa.
Anche in questo devi consentire un distinguo: a chi ha amministrato Sorrento negli ultimi 10 anni non può riconoscersi credibilità alcuna perché la proposta, qualunque essa sia, dovrebbe trovare realizzazione attraverso le stesse donne e gli stessi uomini che se non tutti colpevoli per avere agito male lo sono per aver consentito il dileggio della città.
La candidatura dell’amico Ciccio è importante e significativa perché ancor più denunzia la stanchezza della città dopo 10 anni di saccheggio, ma rappresentare “solo” il cosiddetto nuovo senza alcun background amministrativo non è sufficiente a garantire ciò di cui Sorrento ha bisogno, ma auspico un suo buon successo perché lo stimolo e il controllo da lui e dai suoi amici proveniente sarà utile a chi governerà”.