Housing Sociale a Sant’Agnello, perchè il Riesame affossa l’opera e le speranze degli assegnatari
Sono state rese pubbliche le motivazioni per le quali il Tribunale del Riesame non ha accolto l’istanza di dissequestro dell’housing sociale a Sant’Agnello e a sfogliare le 10 pagine dell’ordinanza si resta allibiti per le considerazioni espresse dal collegio della 12° sezione penale presieduto da Luigi Esposito e dai giudici Paola Russo e Marina Cimma. Si, perchè i giudici non usano mezze parole per definire situazioni e persone coinvolte nell’affaire che a tutti gli effetti è una “speculazione edilizia privata mascherata sotto forma di alloggi sociali” con la chiamata in causa dell’Amministrazione giudicata essere in “mala fede” per aver consentito la realizzazione di quest’opera abusiva.
Addirittura accantonando un proprio progetto commissionato dal Consiglio Comunale a due tecnici per sistemare l’area PEEP e che invece, incassate le cospicue parcelle, hanno addirittura approvato la realizzazione del progetto dell’ing. Antonio Elefante a scapito di quello comunale. E ancora di non aver tenuto in considerazione i rilievi sollevati dall’Amministrazione Provinciale di Napoli nè il parere espresso, su richiesta della Giunta, dall’avv. Ferdinando Pinto che subordinava la fattibilità dell’opera al pronunciamento della Consulta che, invece, l’ha bocciato escludendo quindi che si potesse autorizzare quella che, di fatto, è diventata una lottizzazione abusiva.
Dalla lettura dell’ordinanza emerge chiaramente che per i 53 assegnatari la prospettiva di acquisire in proprietà gli appartamenti pagati a caro prezzo si allontana forse definitivamente anche a tutela di loro stessi, spiega il Riesame, trattandosi di opere abusive. Inoltre la Procura ha in corso ulteriori indagini che potrebbero aprire scenari inediti sotto moltplici punti di vista, penali ed erariali viste le molteplici implicazioni di questa storia destinata a segnare la vita dell’amministrazione santanellese oltre che degli assegnatari che si ritrovano con un pugno di mosche tra le mani e le incognite di un possibile risarcimento tutto da costruirsi sul piano legale.
Non è facile rinvenire in un’ordinanza giudiziaria valutazioni e terminologie così inequivocabili, è stato il commento di addetti ai lavori. Anche sulle procedure di aggiudicazione degli appartamenti emergono perplessità, a cominciare dall’assegnazione a non residenti a Sant’Agnello, di alcuni di essi e che il Riesame giudica illegittima. Anche su questo fronte c’è ancora molto lavoro per gli inquirenti intenzionati però a capire fino in fondo quale partita si sia realmente giocata in questa operazione immobiliare mal riuscita. Intanto al Comune l’aria che si respira è pesante per l’aggravarsi di una situazione sul piano giudiziario e anche su quello sociale visto il crescendo di proteste da parte dei cittadini che cominciano a rendersi conto della criticità della situazione in cui si ritrovano.
Se avevano riposto una qualche pur remota speranza in una rivalutazione della situazione da parte del Riesame, anche su questo si son dovuti ricredere alla luce dell’ordinanza che, in apertura, spiega le ragioni per cui il ricorso presentato da Elefante, Esposito e Zurlo con l’intento di ottenere il dissequestro del complesso residenziale era inaccoglibile per quanto concerne proprio Elefante ed Esposito in quanto gli stessi si sono costituiti soltanto a titolo personale e non già in rappresentanza delle società titolari dei beni. Un’altra pecca che evidenzia lo stato di totale confusione in cui versano i protagonisti di questa vicenda. ord-riesame-housing
Proponiamo due interviste realizzate sulla vicenda dal blog Talepiano.it:
intervista al sindaco Sagristani
intervista ad alcuni Cittadini