Politica, Andrea Cozzolino: “è il momento di ripensare rappresentanza, partito e società”
Con un lungo post pubblicato sul suo profilo facebook Andrea Cozzolino, europarlamentare del Partito Democratico ed ex braccio destro di Antonio Bassolino, guarda ai nuovi scenari della politica post-covid spiegando che dev’essere “ripensata”. Esordisce così Cozzolino: “La pandemia da Covid ha rotto un ”incantesimo” durato in Occidente più di 70 anni. La supremazia assoluta della scienza, una crescita economica concepita e vissuta come inaresstabile, una concenzione del mondo senza vincoli di frontiera, sono stati travolti da un microscopico agente patogeno. Un dato per tutti; in questo momento più di un miliardo e mezzo di ragazzi non sta frequentando la scuola. Si impongono, dunque, nuove riflessioni sui temi più disparati, a cominciare dal nostro modello sociale, economico e politico.
Aver sottovalutato in maniera clamorosa i rischi di questa Pandemia quando era ancora nelle sue fasi iniziali, non deve farci proseguire oggi su quella strada, proprio quando siamo chiamati a radicali scelte a cominciare dalle relazioni sociali. Chi pensa che il Covid sia una sciagura temporanea, destinata a scomparire per riportare il mondo dove l’avevamo lasciato, commette un errore. Lo sforzo enorme per raggiungere terapie efficaci, la corsa mondiale al vaccino, non sono traguardi per mettere tra parantesi quanto è accaduto. Tutti abbiamo tanta voglia di “normalità“, di compiere banali gesti quotidiani come riabbracciarci senza paura. Tuttavia, l’obbligo di riflettere e di rivedere questioni di fondo, come un Governo mondiale della sicurezza sanitaria o le inedite sfide sul piano ambientale o su quello della convivenza in agglomerati urbani da ri-fondare, non sono più eludibili.
Dal dopoguerra non sono mancati i momenti di gravissima difficoltà: dalla guerra fredda al terrorismo internazionale, dalle crisi economiche a quelle ecologiche, ma niente è paragonabile a ciò che sta accadendo. Una novità chiara ed evidente si sta però imponendo in questi tragici giorni: il ritorno ad una logica collettiva. Veniamo da decenni nei quali il solo pronunciare la parola Stato evocava una superata logica di approccio alle principali questioni sociali. Tutto andava lasciato al libero dispiegarsi delle forze soggettive del mercato. Addirittura si arrivò a teorizzare la non esistenza della società e l’esistenza solo degli individui. Oggi milioni, miliardi di persone, chiedono risposte allo Stato in termini di sicurezza sanitaria, di difesa del benessere economico. In buona sostanza stiamo assistendo al ritorno in scena del soggetto più vituperato, discusso, negli ultimi decenni: la Politica. Pensare, in particolare in Italia, che siano sufficienti gli attuali soggetti politici sarebbe un imperdonabile errore. Va fatto ogni sforzo per recuperare credibilità e relazione tra cittadini e politica, poiché non vi è un contesto diverso da quello politico, per trovare e costruire risposte al mondo Covid e post Covid.
L’attuale quadro politico italiano, pur avendo affrontato con grande forza, sia la fase di massima allerta sanitaria, sia adesso quello della ripartenza mostra la necessità di qualcosa di diverso. Intanto bisogna rafforzare ogni strada di dialogo tra maggioranza e opposizione nell’esclusivo interesse nazionale. Poi, come è più che legittimo, ognuno deve presidiare le proprie opzioni ideali e le proprie proposte programmatiche.
Ci avviciniamo ad una possibile tornata elettorale per nulla banale, addirittura su temi Costituzionali. Nel campo del quale mi sento parte da decine di anni, va posto il tema di un progetto fondativo di un nuovo soggetto politico. Tema non nuovo che in varie stagioni e momenti è tornato con grande prepotenza. Per esempio con l’idea dell’Ulivo. Oggi anche a fronte del prevalere di impianti istituzionali neo proporzionali, occorre avere il coraggio di imboccare un’altra strada. Ce lo impone la gravità degli eventi. Milioni di cittadini sono senza una ”casa politica”, una nuova generazione, non tanto solo in termini di età, quanto di competenze e capacità di lettura dei processi sociali e digitali, va messa alla prova.
Il mio partito, quello Democratico, il Movimento 5stelle e le altre forze che sostengono l’attuale Governo debbono mettere in pratica una vera, generosa proposta di superamento di se stessi davanti a tutto il popolo italiano. Il Presidente del Consiglio si è imposto per capacità e tenuta come una possibile figura intorno alla quale far nascere una cosi nuova, radicale, prospettiva. Ma potrebbero essere anche altri ed altre, scelti direttamente dai cittadini. L’importante è avviare un progetto non più rinviabile che appassioni e dia fiducia al Paese. La nuova sfida europea di ricostruire una dimensione economica e sociale diversa, e ripensare profondamente il mondo attaccato dal Covid. La svolta che siamo chiamati a realizzare, sarebbe davvero impossibile attraverso le attuali ed asfittiche dinamiche politiche”.