Turismo e turismi…L’altra faccia della medaglia di cui non si parla!
Riceviamo e pubblichiamo questo intervento dedicato al mondo del turismo alberghiero ed extralberghiero nell’epoca del covid-19.
“Si guardano bene dall’affermarlo, ma in cuor loro gli albergatori, nel mentre fanno i conti con gli effetti negativi della crisi da coronavirus, rimuginano tra sé anche su quelli che, nel breve-medio termine, possono invece rivelarsi implicazioni positive per la loro catergoria. La stagione 2020 è praticamente bella che andata, per la maggioranza di loro “problemi di sopravvivenza” non ce ne sono! Anzi, se si può avvantaggiarsi di qualche misura varata dal Governo, meglio ancora. Tanto al personale ci pensano la CIG o i consulenti aziendali abili nell’inquadrare e reinquadrare le posizioni del personale, come del resto si usano “corregere” presenze e buste paga alla faccia della tracciabilità delle remunerazioni che, ahimè, devono pur sempre fare i conti con le pretese del padrone e l’ipocrisia sindacale!
Loro, gli albergatori, con i lauti guadagni delle stagioni passate, possono fronteggiare la crisi del 2020 e cominciare a pianificare la prossima, quella 2021, guardando agli scenari internazionali in ogni angolo del mondo perchè col turismo italiano il business dell’alberghiero è praticamente ridotto all’osso. Come inesorabilmente avviene in tutti i settori economici, nei periodi di forti criticità il primo effetto cui si assiste è quello della “selezione naturale” degli operatori, cioè di coloro che svolgono la medesima attività imprenditoriale.
Qui parliamo di accoglienza, di ospitalità turistica e di tutto il variegato universo di cui si alimenta il settore. Per loro natura gli alberghi hanno una destinazione d’uso vincolata che ne rende complessa, se non impossibile, la riconversione.
Chiaramente ciò è anche un punto di forza di questa imprenditoria costantemente impegnata a elevare il livello della propria offerta per risultare sempre più appetibile alla clientela di riferimento.
Nel corso degli ultimi dieci anni, però, si è assistito all’esplosione di un fenomeno nell’accoglienza turistica che era assolutamente marginale in Italia: quello dell’extralberghiero originariamente confinato nell’ambito dell’attività agrituristica e che sanciva però una netta distinzione, rispetto al cliente, tra le due tipologie di offerte.
La moltiplicazione esponenziale dei numeri dell’extralberghiero nelle forme più varie e variopinte, complice anche una legislazione differenziata e dalle maglie larghe ancor più dei controlli sulla sua corretta applicazione, ha determinato la quintuplicazione dell’offerta di posti letto proponendo sul mercato un nuovo soggetto imprenditoriale, nella maggioranza dei casi sprovvisto di quella visione dell’impresa turistica su cui è stata costruita la storia e la cultura dell’ospitalità italiana.
E’ stata tutta un’esplosione di B&B e affini in tutte le salse col risultato che sul mercato è finito davvero di tutto e di più con conseguenze piuttosto serie per gli albergatori che si sono ritrovati a dover fare i conti con un concorrente spietato nel sottrargli crescenti fette di clientela con la capacità di elevare a tal punto la qualità dell’offerta extralberghiera da diventare un vero problema. Un impatto molto forte sul turismo nazionale e internazionale che ha generato quelle “guerre” fra operatori di cui sono piene le cronache recenti e degli anni passati!
I titolari della gran parte delle strutture adibite all’extralberghiero non sono operatori professionali, ma hanno sviluppato conoscenze e capacità che, confortate dalle tecnologie, gli hanno permesso di conquistarsi una fetta di mercato sempre più ampia trasformandosi in concorrenti diretti dell’alberghiero cui sono stati in grado di erodere, anno dopo anno, fette crescenti di clienti, anche quelli di fascia più elevata. L’attività nell’extralberghiero si è professionalizzata, ha acquisito una dimensione imprenditoriale sempre più soddisfacente in termini di servizi&qualità grazie a investimenti consistenti e a una gestione dell’attività sempre più competente che, attraverso i grandi portali di prenotazioni a livello mondiale, si è imposta con autorevolezza sul mercato nonostante i costi elevati.
E’ nata e si è sviluppata così una nuova economia territoriale che ha trasformato queste realtà conferendo una personalità e una dimensione pseudo-imprenditoriale a persone e a nuclei familiari lanciatisi a capofitto in questo vero e proprio business turistico.
In Italia è stato un vero e proprio boom, lo stesso è avvenuto in Costiera Sorrentina dove, complice anche il clima di insicurezza mondiale dovuta all’esplosione del terrorismo islamico, gestire un B&B è diventata un’impresa da ragazzi e tutti si sono cimentati in questa attività divenuta fortemente concorrenziale, anche per tutti i servizi connessi, con quella alberghiera.
Lo scontro tra gli operatori dell’alberghiero e dell’extralberghiero è stato giocato senza esclusione di colpi, con i primi che non hanno esitato a denunciare abusi sguinzagliando le forze dell’ordine e la Guardia di Finanza alle calcagna dell’extralberghiero reo di tutti i reati possibili e immaginabili, fino all’evasione della tassa di soggiorno divenuta per centinaia di operatori una tagliola che li ha colpiti, ma senza risparmiare neanche gli albergatori molti dei quali si sono ritrovati anche loro nella maglie della giustizia tributaria locale.
Per l’extralberghiero questa crisi scatenata dal covid-19 può rappresentare il collasso, il ritorno alle origini quando il settore era assolutamente marginale e i pochi operatori costituivano un segmento di nicchia del mercato turistico.
Si sono moltiplicate anche le associazioni di rappresentanza del settore tutte impegnate a rivendicare sostegno e risorse per una categoria che oggi dà da mangiare a tantissima gente e che ha trasformato questa attività originariamente accessoria in un’altra cosa, facendone il proprio lavoro h24. Sul mercato immobiliare, soprattutto in alcune realtà come quella peninsulare, si sono letteralmente volatilizzate le abitazioni in vendita e in locazione perchè chiunque ne disponesse le ha trasformate in residenze turistiche col risultato, come è avvenuto a Sorrento, di svuotare il centro della città dai residenti a tutto vantaggio dei turisti ospiti in questi appartamenti sempre più vocati al turismo.
Ora però il covid-19 inevitabilmente provocherà la scomparsa di molti operatori dell’extralberghiero che, sulla distanza, non potranno resistere sul mercato privi di una clientela e di tutele previste per l’alberghiero. Gli ospiti, oltre ad aspettare per rimettersi in viaggio, saranno ancora più esigenti sul piano delle garanzie igienico-sanitarie anticontagio e non solo! Insomma si potrebbe tornare al passato, ma con quali effetti sull’economia locale che ha trasformato centinaia di famiglie in piccoli imprenditori non solo nella gestione del bene-casa, ma anche dell’indotto che vi ruota attorno? Forse è il momento che si ragioni senza ipocrisie da parte di tutti, riscrivendo certe regole e attuando una trasparenza nella gestione delle imprese e del personale stagionale che meriterebbe trattamenti diversi dalle elemosine e dai ricatti con cui quotidianamente e silenziosamente convive… Grazie per l’ospitalità!