Sorrento, la Procura della Repubblica sequestra il cantiere del “Vallone dei Mulini”
di Claudio D’Esposito*
ANCORA INTEGRO IL COSTONE TUFACEO CON LA LUSSUREGGIANTE FLORA ENDEMICA, MA DEL “VECCHIO RUDERE” RICONQUISTATO DALLA VEGETAZIONE RESTA, ORMAI, SOLO UN ROMANTICO RICORDO. SALVI GLI SPETTACOLARI ESEMPLARI MONUMENTALI DI QUERCUS ILEX CENSITI DAL WWF!
“Il rischio concreto era che a turisti e cittadini, che si affacciano dalla balaustra, non sarebbe più apparsa l’immagine di uno spettacolo unico al mondo ma si sarebbe mostrato un luogo a cui accedere, non si è mai capito come, attratti dagli effluvi della cucina e dai colori degli addobbi delle aiuole a verde “coltivate”, con buona pace della flora spontanea, della fauna stanziale, di pipistrelli e rapaci notturni. Questo è quello che prevedevano i lavori programmati!”
La Natura si era ripresa dopo un secolo e mezzo la sua rivincita, regalandoci uno dei luoghi e paesaggi più affascinanti e selvaggi nel caos della trafficata e invivibile città sorrentina.
Animali rari e preziosi avevano trovato rifugio in quei ruderi. Poi è arrivato il cemento, a cui a breve avrebbero fatto seguito le motoseghe, per ripulire la montagna dalla vegetazione ritenuta pericolosa per l’assetto geologico, resettando tutto il fascino del vecchio mulino abbandonato.
L’atteso sequestro di stamane, operato a seguito dei dettagliati esposti del WWF Terre del Tirreno e dei VAS su disposizione della Procura della Repubblica di Torre Annunziata, se nulla ha potuto contro la trasformazione già operata del vecchio rudere, ha però salvato le sorti del pittoresco vallone, su cui svettano possenti e secolari querce, bloccando, per ora, la radicale “bonifica” del costone tufaceo con l’estirpazione della vegetazione. Per rendere fruibile l’edificio ristrutturato si sarebbero infatti dovute consolidare tutte le parti della falesia con intervento di integrazione muraria, suggellatura con malta, chiodature, reti e roba simile. Il vallone sarebbe stato completamente snaturato! Se a questo uniamo gli indispensabili accessori per la “fruizione del mulino” quali servizi igienici, smaltimento reflui, opere provvisionali, ecc., nonché quelli necessari alla gestione, quali illuminazione, camminamenti, tavoli, sedie, panchine, ombrelloni, si comprende bene il rischio complessivo a cui si intendeva esporre il sito.
A distanza di mesi dal primo documentato esposto del WWF, oggi, si capisce bene che non di restauro o di ritorno ad un romantico passato come si voleva far credere si trattava ma di una vera e propria urbanizzazione di un sito di grandissimo pregio naturalistico, storico e ambientale.
Il WWF ha di recente censito esemplari unici e affascinanti di querce che sopravvivono da oltre due secoli sul ciglio del vallone. Tra questi un Leccio (Quercusilex) in particolare che, per forma e dimensione, si colloca di certo ai primi posti tra gli Alberi Monumentali dell’intera provincia!!!
* Presidente WWF Terre del Tirreno
Nella vicenda risulta indagato Mariano Pontecorvo, patròn della società Maccaronificio Srl che sta realizzando l’intervento. Pontecorvo è accuso di abusi edilizi, per il momento, è consigliere comunale a Sorrento dove ha ricoperto anche la carica di assessore da cui si è dimesso quando ha acquistato il Vallone pur restando parte attiva dell’Amministrazione del Sindaco Giuseppe Cuomo di cui è stato il principale sostenitore in questi dieci anni. Fondatore e leader della civica “Il Ponte” Pontecorvo svolge un’intesa attività imprenditoriale nel campo edilizio in tutta la Penisola Sorrentina. Un’altra opera iniziata e bloccatasi per l’intervento della magistratura da oltre un anno, è la realizzazione di un albergo per anziani a Sant’Agnello su un terreno acquistato da Pontecorvo e su cui oggi insiste uno scheletro di cemento armato il cui destino non è dato conoscere.