Fabrizio d’Esposito, su “Il Fatto Quotidiano” il misere dai balconi di Piano di Sorrento
Fabrizio d’Esposito, giornalista de “Il Fatto Quotidiano“, ha dedicato un articolo apparso oggi sul giornale in edicola sulla “manifestazione” svoltasi ieri sera a Piano di Sorrento quando è stato intonato e cantato il Miserere con una perfetta sincronia dai balconi della città vuota per l’emergenza covid-19. Una suggestione creata dagli artefici dei riti pasquali, le Congreghe, in primis la “Morte e Orazione” governata dal priore Michele Gargiulo, che hanno unito la città sulle note dell’inno che Fabrizio (un devoto storico dei riti della settimana santa per partecipare ai quali rientra appositamente da Roma, ogni anno, sfilando da incappucciato nelle processioni della notte e della sera del Venerdì Santo).
“Il Miserere è uno dei salmi attribuiti a Davide, re d’Israele. Il numero cinquanta – scrive Fabrizio d’Esposito – Ed è il grido di pietà per un feroce delitto: Davide desiderò Betsabea, moglie del suo soldato più fedele, Uria l’Ittita, e giacque con essa, che rimase incinta. Il re, poi, fece in modo che Uria morisse in battaglia. Il bimbo nacque ma morì. Davide chiese perdono e sposò Betsabea, che gli diede un altro figlio: Salomone“.