Coronavirus, oggi il Governo assumerà nuove decisioni. Gli effetti della crisi sul Paese
Oggi è una giornata decisiva sul fronte dell’emergenza coronavirus in quanto il Governo aggiornerà e annuncerà i nuovi provvedimenti atti a scongiurare l’ulteriore evolversi del contagio e questa volta si tratterà di misure valide sull’intero territorio nazionale. Possibile anche una chiusura di tutte le scuole oltre al presumibile blocco di eventi sportivi se non dovesse essere sufficiente far svolgere, per esempio, gli incontri di calcio a porte chiuse. Insomma si cerca di affrontare con misure più drastiche la cosiddetta fase di picco del contagio che, tra l’altro, sta coinvolgendo tanti sanitari mettendo a rischio proprio la possibilità di assicurare assistenza e cure agli ammalati.
Nello stesso tempo si devono individuare le misure più opportune per ridurre l’impatto dell’emergenza sul piano economico e quindi sui settori produttivi maggiormente coinvolti: dal turismo al commercio, ai trasporti e così via! L’emergenza occupazionale, per una realtà a spiccata vocazione turistica qual è quella peninsulare sorrentina, comincia a manifestarsi in quello che è il periodo classico delle “riassunzioni a lavoro” del personale stagionale da parte delle imprese. Gli addetti ai lavori riferiscono di una consistente frenata che, per il momento, riguarda le strutture alberghiere coinvolte nel giro delle gite scolastiche: in questo caso si assume a giorni in base alla presenza o meno degli ospiti. Quelle strutture che ordinariamente riaprono i battenti a marzo fanno slittare le decisioni di assumere a fine mese/inizi di aprile a seconda dell’evoluzione della crisi, ma per quanto concerne la Pasqua che rappresenta il vero inizio di ogni stagione turistica tutto sembra compromesso salvo un’insperata quanto imprevedibile inversione di rotta.
Per i lavoratori stagionali le criticità si cominciano a registrare da subito: superata la fase della Naspi (indennità di disoccupazione per i lavoratori stagionali) da questo mese si resta senza stipendio senza la riassunzione a lavoro e quindi la situazione si complica non solo nell’immediato ma anche nella prospettiva di quando la ruota tornerà a girare. Quindi per realtà come quella peninsulare l’emergenza sanitaria da coronavirus ha già prodotto un impatto rilevante sull’economia locale, sui redditi d’impresa e familiari di chi vive di turismo per cui occorre che i provvedimenti da adottarsi riguardino tutte queste specificità. Quindi è il momento di “fare squadra” tra i vari soggetti delle filiera occupazionale: istituzioni, imprese, lavoratori.
Un appello dev’essere necessariamente rivolto anche ai media affinchè svolgano, in nome di un sacrosanto diritto all’informazione da non scambiarsi però in rincorsa sconsiderata dello scoop, una funzione di servizio consapevoli degli effetti devastanti più della malattia che una cattiva informazione può causare. Solo così si può affrontare la situazione e uscirne contenendo al massimo i danni che, altrimenti, possono essere più gravi dello stesso coronavirus quando, superata la fase acuta e spentisi i riflettori, a subire gli effetti della crisi sarà quella parte della popolazione e del sistema-Italia che deve far conto solo su sè stessa per risollevarsi e ripartire!