Sorrento, glasnost elettorale : ma Mario Gargiulo “che panni veste?”
SORRENTO – La scelta di Mario Gargiulo quale candidato sindaco della maggioranza uscente è stata presentata da Giuseppe Cuomo neo-leghista della Città del Tasso che si accinge a rassegnare le dimissioni da primo cittadino, sul finir della corsa durata un decennio, per potersi candidare alle regionali campane nella lista della Lega. L’ha annunciato lo stesso Cuomo con una lunga intervista al settimanale Agorà nella quale liquida con nonchalance le altre candidature a sindaco di Sorrento già in campo (Massimo Coppola) o possibili (Marco Fiorentino, Luigi Di Prisco, etc…) proponendosi nei panni del personaggio politico in grado di essere il riferimento regionale per la comunità della Penisola Sorrentina qualora dovesse essere eletto.
La scelta di indicare Gargiulo candidato sindaco espressione della maggioranza uscente (meglio dire di una parte maggioritaria di essa) è stata piu che altro una presa d’atto per Cuomo alla luce del consenso che Gargiulo, mallevadore Raffaele Apreda, è riuscito a costruire attorno alla sua persona tra le fila della maggioranza, sfumando così qualunque ipotesi alternativa che sarebbe stata certamente più gradita in primis allo stesso Cuomo che, riferiscono i soliti bene informati, del tutto convinto dell’opportunità di questa investitura non lo è!
Ha lasciato cadere frettolosamente e senza troppa premura la candidatura di Gaetano Milano che, contrariamente a Gargiulo&co, un’idea programmatica per la futura amministrazione non solo l’aveva elaborata, ma l’ha pure pubblicata costituendo un punto di partenza utile e significativo per un confronto sul futuro della città cui Gargiulo può solo in parte attingere per le evidenti differenze che intercorrono tra lui e Milano sul piano della visione politica e anche semplicemente intellettuale! Cuomo ha chiesto, evidentemente, una contropartita elettorale a Gargiulo e al resto del suo entourage, cioè di sostenere a loro volta la sua condidatura regionale con la Lega.
La domanda quindi che ogni Sorrentino legittimanete si pone e pone a Mario Gargiulo è la seguente: “Sei un candidato-sindaco in quota Lega oppure no?“. Perchè una cosa è stata la decisione solitaria di Cuomo di autoproclamarsi leghista per assecondare i propri progetti politico-elettorali, un’altra è quella di una Sorrento che consapevolmente sceglie di votare un sindaco-leghista! Per questo c’è un obbligo politico, civico e morale per Gargiulo di rendere trasparente la sua collocazione politica, senza rifugiarsi dietro un “civismo di comodo” utile solo a intercettare consensi da utilizzarsi a proprio uso e consumo all’indomani delle elezioni! Se sostiene Cuomo e la Lega, allora Gargiulo è da ascrivere a tutti gli effetti al partito di Salvini che, detto per inciso, ne rivendica l’affiliazione come è stato discusso di recente a livello provinciale napoletano. La Città di Sorrento ha bisogno di trasparenza, ha diritto di sapere come stanno politicamente le cose prima di potersi esprimere sui dieci anni di amministrazione-Cuomo e su quello che potrebbe essere una futura amministrazione-Gargiulo targata Lega. Questo anche per le inevitabili ripercussioni generali e sul piano dell’immagine per Sorrento se dovesse trasformarsi in un avamposto leghista nel mezzogiorno d’Italia: “…Allora Mario Gargiulo…che panni vesti?“.