Housing Sociale, gli Ambientalisti: paghi i danni chi è stato poco prudente…
SANT’AGNELLO – Passano le ore ed emergono altri particolari sul sequestro dell’housing sociale disposto dalla Procura della Repubblica di Torre Annunziata ed effettuato ieri mattina. Intanto risultano, per il momento, quattro indagati: Antonio Elefante e Massimiliano Zurlo per conto della SHS Srl e Danilo Esposito e Francesco Gargiulo per conto della New Electra, la ditta costruttrice. Siamo però solo all’inizio di un’inchiesta giudiziaria dagli sviluppi imprevedibili visto che ora l’attenzione degli inquirenti si concentra sui tecnici, sulla sovrintendenza, sulla politica e probabilmente anche su chi, nonostante i campanelli d’allarme e le denunce non ha indagato o non ha indagato fino in fondo.
Nel consiglio comunale santanellese la sola voce che si è fatta sentire è stata, in passato, quella dell’attuale presidente del consiglio Gennaro Rocco (Fratelli d’Italia) che ripetutamente ha definito l’operazione immobiliare una “speculazione edilizia” senza andare però oltre le dichiarazioni per quanto se ne sa. La parlamentare dei 5 Stelle Carmen Di Lauro ha invece presentato un’interrogazione sull’affaire housing. Oggi a commentare l’accaduto sono gli Ambientalisti con un comunicato congiunto: “Le Associazioni WWF e Italia Nostra esprimono soddisfazione per questo provvedimento, quanto mai necessario seppur tardivo, per bloccare una speculazione edilizia che insiste sulla Costiera Sorrentina, in un’area tra l’altro destinata a edilizia economica popolare.
Le associazioni si rammaricano per coloro che hanno investito i propri risparmi nell’acquisto di un alloggio nel cosiddetto “housingsociale”di Sant’Agnello ma, nel contempo, non possono fare a meno di evidenziare che criticità ed irregolarità nell’intervento di piano casa in corso furono segnalate fin dall’inizio. Anche la provincia di Napoli ebbe a sottolineare il contrasto tra quanto progettato e la normativa paesaggistica. Successivamente,in occasione della conferenza dei servizi tenutasi nel 2015, queste associazioni ribadivano le proprie motivate critiche che sono, poi, sostanzialmente, le stesse che appaiono aver indotto la Procura all’emissione del sequestro preventivo.
Lo stesso parere espresso dal prof. Pinto, reso nel febbraio 2015 su richiesta dell’Amministrazione di Sant’Agnello (e non del WWF o di Italia Nostra!), avrebbe dovuto indurre le amministrazioni coinvolte a maggiore cautela, soprattutto dopo che nel febbraio 2016 la Corte Costituzionale si era espressa sull’inderogabilità delle norme delPiano Urbanistico Territoriale (PUT), escludendo che la Legge Regionale del 2009 – “Piano Casa” – potesse consentire un’edilizia convenzionata dove il PUT prevedeva edilizia economica e popolare in sostituzione di case malsane o sovraffollate.
Invece, come appare, alcun dubbio è venuto a chi ha rilasciato i titoli abilitativi!
Si confida nell’operato della Magistratura che di certo saprà accertare fatti e responsabilità, ma ove ulteriori indagini appurino il fondamento di quanto ipotizzato in questa prima fase dalla Procura della Repubblica, sarebbe ragionevole che degli eventuali danni procurati agli acquirenti si faccia carico chi, per l’appunto, li ha eventualmente determinati non usando la prudenza necessaria. Soprattutto tenendo conto che erano in gioco gli interessi di 53 potenziali acquirenti ignari della regolarità o meno delle procedure”.