Piano di Sorrento, la minoranza diserta i lavori del consiglio comunale
PIANO DI SORRENTO – Consiglio comunale in polemica tra una parte della minoranza che diserta i lavori e la maggioranza. Con una nota trasmessa al Presidente del Consiglio Comunale Mario Russo e al Segretario Generale Michele Ferraro i consiglieri di opposizione Monia Cilento, Serena Irolla, Michele Maresca e Antonio D’aniello hanno motivato la loro decisione.
“Egr. Presidente
i consiglieri comunali firmatari in calce per comunicarLe e dare lettura in consiglio comunale del presente comunicato. Si intende palesare il profondo dissenso per la convocazione del Consiglio Comunale, ricevuta con PEC il 23 c.m. alle ore 13.30, per il giorno 27 p.v. alle ore 17.00.
Ciò in considerazione che il 18 u.s. si è tenuta la Conferenza dei Capigruppo alla Sua presenza e dei rappresentanti delle forze politiche componenti questo Consiglio. Nell’occasione si proponevano due date per la convocazione, una il 27 dicembre, l’altra il 2 gennaio.
Non furono apportati particolari rilievi in merito alle date proposte, giacché sia l’una che l’altra, accompagnavano due festività importanti.
Non avrebbe avuto alcun contrasto da parte degli scriventi, se il giorno successivo o quello ancora dopo, si fosse provveduto alla convocazione; purtroppo notiamo con rammarico che per l’ennesima volta non si è data alle forze di opposizione la possibilità di giungere preparati all’appuntamento, convocando l’Assise il giorno 23 dicembre.
Sebbene dal punto di vista formale non ci siano incongruenze, la tempistica è tale da rendere materialmente impossibile ai consiglieri una attenta lettura degli atti e una partecipazione consapevole ed informata ai lavori Consiliari; si reputa inoltre lesiva, in considerazione che non tutti gli atti fossero disponibili on line. Demandare la consultazione presso il Comando della Polizia Municipale come si trattasse di un normale week-end, ci è sembrato poco rispettoso non tanto verso le nostre persone, quanto verso i cittadini che rappresentiamo, infine anche verso i vostri elettori, i quali certamente apprezzerebbero un confronto leale e rispettoso dei diritti democratici di tutte le componenti consiliari. Nell’ultima Assise si è fatto l’ennesimo accorato appello ad una maggiore collaborazione istituzionale per permettere a tutti i consiglieri di leggere gli atti e per rendere il Consiglio Comunale, come è giusto e risaputo sia, il luogo del confronto e del dibattito, sottraendo ai social network il compito di informare acriticamente e senza confronto diretto sulla vita amministrativa del paese.
Questo appello è stato ancora una volta ignorato. È impossibile condividere la scelta dell’amministrazione di procedere all’approvazione di atti fondamentali senza un dibattito e un confronto informato.
Quindi, sebbene sia rispettata la formalità, ravvisiamo la mancata correttezza nei rapporti istituzionali e l’intenzione di rendere partecipata l’assemblea consiliare, e prendere parte ad un consiglio comunale in questo modo significa legittimarne lo svuotamento complessivo, e trasformarlo da organismo decisionale a semplice passacarte al servizio del Sindaco e della Giunta.
Nello stigmatizzare questi comportamenti reiterati e per le motivazioni espresse, diserteremo i lavori consiliari odierni”.
IL POST DI MONIA CILENTO
Dal diario di un Consigliere Comunale Ingenuo
“Chiudiamo l’anno. Chiudiamolo e prepariamoci ad anno nuovo e a vita nuova.
Lo chiudiamo con un atto per me sofferto ma indispensabile per mettere un punto definitivo. Questa sera si sta svolgendo il Consiglio Comunale ed il mio posto, come quello di Serena Irolla, di Michele Maresca, di Antonio D’aniello e per la prima parte di Salvatore Mare è vuoto.
E’ vuoto non perché siamo nelle feste o siamo in vacanza o perché non sentiamo il senso del dovere, come è stato affermato. Anzi. ANZI. Il senso del dovere lo sentiamo fin troppo, quello che ti spinge a cercare il meglio per la tua comunità a prescindere dal tornaconto personale o elettorale, dalle passerelle, dai palchi o dai riconoscimenti. Quello che ti impedisce di presentarti in Consiglio Comunale a fare la bella statuina (o il pastore..) dato l’onore e l’onere di poterci essere. E’ vuoto perché abbiamo ricevuto la convocazione via pec il 23 dicembre alle 13.30 per il Consiglio il 27 alle 17.
La conferenza capigruppo per la determinazione della data del Consiglio si è tenuta il 18 dicembre e la convocazione è arrivata comunque il 23, alle 13.30. Pur non essendoci alcun tipo di urgenza o di atti da approvare entro il 27 stesso, ci sono stati dati il 24, il 25 e 26 per studiare atti da andare a leggere al comando dei vigili (magari insieme ad un panettone e una sciampagna). I documenti per altro, checché se ne dica in Consiglio, non erano e non sono tutti disponibili on line. Non si tratta di una questione di giorni di festa, l’altra data era il 2, e per noi andavano bene entrambe. Purchè ci fosse data la possibilità di accedere agli atti per tempo, di confrontarci con i funzionari e magari tra di noi.
Ora durante la discussione sulla nostra assenza (cui non è seguita la lettura della nota inviata) è stato detto che non si possano considerare giorni particolari..che ogni settimana c’è un sabato e una domenica. Che noi non abbiamo senso del dovere.
Questa è mentire avendo la consapevolezza di mentire. E’ mistificazione della realtà. Mai ci siamo presentati in Consiglio senza avere letto le carte, anzi la serietà con cui ci approcciamo alle questioni tante volte ci ha fatto intimidire di fronte a problemi complessi, ma mai abbiamo mancato di senso del dovere o di impegno. MAI.
Durante l’ultimo Consiglio avevo fatto l’ennesimo appello a dare dignità al Consiglio, a renderlo il luogo del confronto e del dibattito, dove si confrontano le idee, dove si guarda negli occhi l’interlocutore, dove si discute di fatti del paese, al di là del personale. Non è servito.
Allora questa volta non ci sto. Abbiamo sempre fatto i salti mortali con gli orari, con gli impegni, sentendoci sempre in affanno, sempre in difficoltà, sempre rispettosi, Ma non serve. Non è cosi che funziona.
In discussione c’è l’interpellanza sui PIP e Piazza della Repubblica, il Regolamento sulle spese di rappresentanza ( non discusso), le partecipate, la famosa ordinanza plastic free e la nomina dei membri delle commissioni permanenti. Cosi, senza alcun confronto, senza possibilità di aver visto nulla, ascoltando cose inesatte e abbozzamenti vari. Mi costa tantissimo non esserci. Ma Erri De Luca dice che l’unica libertà possibile è mantenere coerenza tra le proprie parole e i fatti. Io mi sento una persona libera”. (Monia Cilento)