Sorrento, sul Vallone dei Mulini interrogazione parlamentare della Valente (PD)
ROMA– L’affaire Vallone dei Mulini a Sorrento finisce di nuovo all’attenzione del Parlamento per iniziativa dell’On. Valeria Valente del PD che ha indirizzato l’atto ispettivo ai Ministri dell’Ambiente e dei BB.CC. Esordisce la Valente: “Premesso che, a quanto è dato sapere all’interrogante:
nel comune di Sorrento (Napoli) è in corso di svolgimento il taglio di vegetazione che interessa le sponde del vallone dei Mulini nel sito dell’antico mulino;
questo intervento, a seguito di richiesta fatta nel 2016 dalla società “Il Maccheronificio Srl” proprietaria del fabbricato, sembra motivato dall’esigenza di mettere in sicurezza il rudere che, nella relazione tecnica allegata alla SCIA, viene descritto come lesionato e a rischio;
le operazioni di pulizia in corso che prevedono il taglio di alberi, arbusti e comunque di vegetazione spontanea, poiché effettuato in un periodo dell’anno particolarmente delicato per la nidificazione, mette a serio rischio la tutela degli uccelli, dei chirotteri e dei rari anfibi che vivono nell’ecosistema del vallone;
il vallone dei Mulini ha una particolare importanza dal punto di vista monumentale, paesaggistico e naturalistico per la presenza di specie arboree che, grazie al microclima favorevole, si sono diffuse ricoprendo il Mulino;
considerato che
la protezione della fauna selvatica omeoterma è garantita dalla legge n. 157 del 1992, attraverso sanzioni penali e amministrative che si applicano ai casi di disturbo, danneggiamento o uccisione delle specie avi faunistiche in periodo di nidificazione;
le operazioni in corso stanno riguardando un bene monumentale vincolato ai sensi del decreto legislativo n. 42 del 2004 e successive modificazioni, tanto che nell’autorizzazione rilasciata dalla Soprintendenza è prescritto l’obbligo di avvalersi per l’esecuzione dell’opera di ditte specializzate nel settore del restauro monumentale e dotate di relativa certificazione e adeguato curriculum;
le operazioni in corso si svolgono su un’area classificata a rischio idraulico e di frana molto elevati dall’autorità di bacino ex Campania centrale, senza che sia stata predisposta alcuna opera di protezione per gli operai che accedono al sito che, si ricorda, ha già subito eventi franosi in passato;
i lavori descritti procedono velocemente senza che sia affissa o visibile alcuna tabella come previsto a norma di legge;
si chiede di sapere
se i Ministri interrogati, ciascuno per le rispettive competenze, non ritengano necessario e urgente un loro intervento diretto a verificare a) se i lavori di restauro e messa in sicurezza in corso all’interno di un sito vincolato di enorme rilevanza naturalistica e paesaggistica, nonché ad alto rischio idrogeologico, presentino piena legittimità e b) se le operazioni eseguite procedano secondo i livelli di tutela, garanzia e sicurezza necessari”.