Sul caso “Diciotti” Di Maio si gioca la credibilità del Movimento 5 Stelle…
Sul caso “Diciotti” e sull’autorizzazione a processare Matteo Salvini si giocano la credibilità del Movimento 5 Stelle e il futuro della legislatura. Il leader leghista, con un po’ di ritardo, si è reso conto che rischia seriamente la condanna per una vicenda gestita nel peggiore dei modi e dopo lo sbruffonate ìniziali ora pretende che gli alleati 5 Stelle impediscano ai giudici di processarlo. Già è tanto che il Presidente Conte con altri Ministri abbiano deciso di autodenunciarsi del medesimo “presunto reato” contestato a Salvini, ma ora alla prova del nove che farà il Movimento 5 Stelle?
Affidare alla consultazione della piattaforma Rousseau la decisione è vergognoso: una classe dirigente all’altezza del compito una volta eletta e promossa al governo del Paese ha il dovere di assumersi fino in fondo tutte le proprie responsabilità, qualunque esse siano. Invece chiedere alla base di esprimersi con un’indicazione per i propri Gruppi Parlamentari è assolutamente fuori luogo, segno di un’incapcità e immaturità ad essere classe dirigente dell’Italia, al di là dei consensi ottenuti. Qualunque sarà la scelta del M5S il suo destino è segnato sul piano elettorale perchè Salvini è pronto a capitalizzare in chiave elettorale qualunque decisione sarà assunta dal M5S e quest’ultimo apparirà ulteriormente incapace di far valere il proprio 33%, consenso assolutamente mal gestito da un gruppo dirigente e governativo che oggettivamente non appare all’altezza del proprio ruolo. Consegnare l’Italia nella mani di Salvini per il M5S significa autodistruggersi sul piano della rappresentanza e della credibilità della sua proposta politica. Tutti i nodi vengono al pettine e ora per Di Maio si avvicina il momento della verità!