Sorrento, note a margine della decadenza consiliare di Marco Fiorentino
L’esclusione di Marco Fiorentino dal consiglio comunale di Sorrento merita una riflessione più circostanziata non tanto per le considerazioni espresse dallo stesso ex sindaco sulla sua vicenda e ribadite in consiglio, l’altra sera, dal collega Antonino Fiorentino a nome del suo gruppo. Si tratta delle dichiarazioni del Sindaco Giuseppe Cuomo che ha paragonato il caso-Fiorentino all’esclusione dal consiglio, in avvio di consiliatura, di Federico Gargiulo.
L’ex assessore fu dichiarato decaduto, a seguito di formale contestazione da parte della sua stessa maggioranza, per un debito con l’Ente a causa di varie contravvenzioni a suo carico e per le quali Gargiulo rassegnò le dimissioni prima che il consiglio ne pronunciasse la decadenza. Si trattava di questioni inerenti la persona privata di Gargiulo che erano ben note all’Amministrazione già nella precedente consiliatura nella quale, però, non erano state assunte iniziative nonostante Gargiulo fosse addirittura assessore della giunta-Cuomo e garantisse determinati equilibri di maggioranza.
Dopo le elezioni le cose sono cambiate e con la contestazione e la successiva estromissione di Gargiulo dal consiglio si è rafforzata una componente della coalizione-Cuomo interessata a far valere sempre di più il proprio peso specifico nella maggioranza.
Un altro caso di presunta incompatibilità riguarda un altro pezzo da novanta dell’Amministrazione, il consigliere Mariano Pontecorvo, a seguito di contestazioni formalmente mossagli dall’ex vice sindaco Rosario Fiorentino su una questione di particelle immobiliari acquisite dal consigliere e leader de “Il Ponte“. Da mesi non si registrano iniziative della segreteria comunale su questo caso per il quale non risulta essere stata avviata alcuna istruttoria. Il Sindaco Cuomo ha ripetuto di non accettare le dichiarazioni con cui Marco Fiorentino ha commentato la scelta della maggioranza di votare la sua decadenza con l’aggiunta dell’unica esponente del PD, Rosa Persico, che si è allineata con il parere espresso dal Ministero dell’Interno su richiesta della segreteria generale del Comune di Sorrento.
Su questa iniziativa Fiorentino ha acceso i riflettori che potrebbero non spegnersi in considerazione della “particolare prospettazione” del caso rappresentato al Ministero senza considerare l’articolato del TUEL riguardante specificamente gli Amministratori comunali cui si contesta una situazione debitoria scaturente dal fatti accaduti nell’esercizio del mandato pubblico. In questo caso la legge 267 prevede che l’incompatibilità, se non rimossa, insorga per le sentenze passate in giudicato, mentre per Fiorentino siamo solo al primo grado di giudizio in sede civile. E’ chiaro che la questione non è finita qui, Fiorentino potrà rivalersi nelle sedi competenti rivendicando l’illegittimità del voto espresso dal Consiglio Comunale di Sorrento martedì sera. Quali saranno gli sviluppi della vicenda è presto per conoscerli, ma sicuramente Fiorentino non rinuncerà a giocarsi fino in fondo questa partita decisiva sul piano personale e familiare ancor prima che politico. Forse chi pensava di essersi liberato anzi tempo di lui ha fatto i conti senza l’oste!