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Sorrento, col defibrillatore salva la vita a un uomo in arresto cardiocircolatorio

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Mauro Pollio
Mauro Pollio

Sorrento ha il titolo di città cardioprotetta grazie alla sensibilità dell’Amministrazione Comunale e dell’Assessore Massimo Coppola che hanno dedicato grande attenzione alle politiche di prevenzione attraverso la formazione di operatori laici all’uso del defibrillatore e alla diffusa disponibilità di questo apparecchio salvavita nella città ubicato in postazioni pubbliche e nelle farmacie oltre che in dotazione alle Forze dell’Ordine e alla Protezione Civile. Proprio grazie a questo lavoro condotto in sinergia con il GIEC del prof. Maurizio Santomauro e che vanta sul territorio costiero importanti e qualificati riferimenti sanitari (il dott. Vincenzo Iaccarino cadiologo, il dott. Francesco Palagiano farmacista e l’infermiere capo dell’Ospedale di Sorrento Adolfo Caiazzo) è stato possibile a Mauro Pollio, farmacista che lavora alla Farmacia Alfani, prestare soccorso al 44enne vittima di arresto cardiocircolatorio nel centro della Città.

Vincenzo Iaccarino
Vincenzo Iaccarino

A darne notizia è stato il dott. Vincenzo Iaccarino (sindaco di Piano di Sorrento, Ndr) che si trovava in servizio alla cardiologia dell’Ospedale di Sorrento e che ha accolto il paziente recuperato grazie al tempestivo e corretto uso del defibrillatore. Iaccarino con un post pubblicato su facebokk racconta l’accaduto: “Mauro Pollio è un farmacista che lavora alla farmacia Alfani a Sorrento ed è un soccorritore esperto abilitato all’uso del defibrillatore semiautomatico esterno e alle manovre di primo soccorso avendo fatto un corso di BLSD. Oggi pomeriggio Mauro con il defibrillatore in dotazione alla farmacia inserita nel progetto Pad Penisola Sorrentina, chiamato ha prestato soccorso ad un uomo di 44 anni in arresto cardiaco in piazza Tasso praticandogli le compressioni toraciche e la respirazione bocca a bocca, coadiuvando una dottssa cittadina americana presente già sulla scena ed utilizzando in prima persona il defibrillatore semiautomatico esterno salvandogli cosi la vita. All’arrivo del 118 il paziente oramai cosciente è stato trasportato in ospedale al PS dove ha praticato visite indagini strumentali esami ematochimici e terapia medica del caso ed è stato poi trasferito all’Ospedale del Mare. Complimenti a Mauro“.

antonino-maresca
Antonino Maresca

Sempre su facebook la notizia si arricchisce di un’ulteriore testimonianza da parte di Antonino Maresca che scrive: “Grazie a Dio oggi ho usato il mio angelo custode! Sono stato io il primo a soccorrerlo essendo successo il tutto sotto i miei occhi e allertando il 118, facendo chiamare il farmacista e dicendogli di portarsi il defibrillatore e guardando gli indumenti che indossava l’infartuato ho mandato a chiamare il suo datore di lavoro, poco diatante dal luogo dell’accaduto e fermandosi una dottoressa straniera che gli iniziava subito il massaggio cardiaco. Poi all’arrivo del bravo farmacista gli si applicava il defibrillatore. Per fortuna oggi questo lavoratore anche giovane di età è stato fortunato a trovare persone valide che lo hanno salvato ma la vera vergogna è che in un paese turistico come il nostro non è possibile che due ambulanze al momento dell’accaduto presenti in Ospedale non si potessero muovere perché il protocollo del 118 imponeva quella da Vico Equense… Quindi Dott. Vincenzo Iaccarino c’è qualcosa forse da rivedere in questi sistemi… non pensa anche lei?“.

Ospedale Sorrento
Ospedale Sorrento

Questa vicenda conferma la bontà di certe iniziative che dovrebbero sempre di più coinvolgere i cittadini in programmi di pronto intervento per queste e altre tipologie di eventi e calamità. Una vita salvata vale più di qualunque altra cosa e la sollecitazione che Maresca rivolge al dr. Iaccarino va sicuramente inquadrata nell’ambito di una gestione dei protocolli sanitari che contempli anche queste eventualità. Si tenga presente che proprio in virtù di tali protocolli un sanitario in servizio presso l’Ospedale non può abbandonare il reparto per prestare soccorso a una persona anche se la stessa si trova a poche decine di metri dalla struttura. Peraltro è qualcosa che è già capitato, proprio a Sorrento, e anche in quella circostanza fu stigmatizzata la rigidità di protocolli che non contemplano tale eventualità impedendo di fatto a un sanitario di intervenire al di fuori dell’Ospedale mentre è in servizio col rischio di non poter salvare una vita. Nel giorno dell’Immacolata a Sorrento il miracolo si è realizzato.

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