A colloquio con Raffaele Lauro: il 2019 tra politica e narrativa (2° parte)
Nella seconda parte dell’intervista al Professor Raffaele Lauro accendiamo i riflettori sul suo prossimo impegno narrativo: la trilogia di romanzi dedicati a tre eccellenze italiane. Dal 1970 Lauro ha pubblicato, con diverse case editrici, saggi di filosofia, di scienza della politica, di pubblica amministrazione, di comunicazione e di new media. Dal 1987 quindici romanzi di successo, con edizioni tutte esaurite. Di questi, l’ultimo dedicato all’epopea umana, familiare e imprenditoriale di don Alfonso Costanzo Iaccarino e alla sua amicizia con il grande poeta Salvatore Di Giacomo, nonché ai successi internazionali del suo celebre nipote, chef pluristellato, don Alfonso Iaccarino, dal titolo “Don Alfonso 1890 – Salvatore Di Giacomo e Sant’Agata sui Due Golfi”.
Nella prima parte dell’intervista Lauro ha annunziato, per il 2019, una nuova trilogia di romanzi, questa volta sul tema delle eccellenze italiane: “Tre romanzi di facile lettura, dedicati a tre personaggi, di mia personale conoscenza e amicizia, che onorano il genio italiano, in tre campi di attività: la creazione artistica delle fragranze per la profumeria di eccellenza; la chirurgia estetica, come viatico della bellezza e, infine, il binomio filantropia-impresa, in un paese del continente africano“. Usciranno, oltre che in italiano, anche in inglese e francese.
D.: Un anno sabbatico per modo di dire, in realtà un lavoro di concepimento e di gestazione notevole, addirittura una trilogia narrativa. Tre romanzi biografici dedicati a tre eccellenze italiane, di conoscenza personale: un maestro profumiere, un chirurgo estetico e un imprenditore filantropo. Una novità assoluta?
R.: Non completamente. Infatti continuo sulla scia dei miei ultimi romanzi biografici, dedicati al poeta della musica, Lucio Dalla, ad una regina della danza, Violetta Elvin Prokhorova, e al fondatore di una straordinaria dinastia alberghiero-gastronomica, don Alfonso Costanzo Iaccarino, amico del poeta napoletano Salvatore Di Giacomo, legati tra loro da un filo rosso: il loro amore per la terra sorrentina, per Sorrento, per Capri, per Vico Equense e per S.Agata sui Due Golfi.
D.: Cosa lega tra loro i romanzi della nuova trilogia?
R.: Il genio italiano, la creatività, la raffinatezza culturale, la sobrietà, il coraggio, la passione per il proprio lavoro e la capacità di sfidare il futuro. Senza dimenticare il sentimento di amicizia, che nutro per loro.
D.: Come è nata l’idea, qual è la fonte di ispirazione di un progetto così complesso?
R.: Da due anni ormai, seguo da vicino l’attività di creazione e di produzione di profumi di nicchia di una persona a me molto vicina, lo stilista Mauro Lorenzi, il quale ha trasformato, l’anno scorso, un’antica passione per la profumeria artistica in un’attività di impresa, anche se per ora artigianale. L’ho seguito nelle storiche profumerie di Grasse, in Provenza, di Parigi e di Londra. Ho scoperto un mondo sconosciuto, fatto di creatività pura, di amore per la natura, di cultura dei sensi, a partire dall’olfatto, di raffinatezza estetica e di invenzione comunicativa. Ho incontrato personaggi straordinari, sconosciuti ai più, che sono alla base dei processi creativi e produttivi di profumi famosi e di brand mondiali: i maestri profumieri, i cosiddetti “nasi”, i grandi combinatori delle essenze, naturali o sintetiche. In questo mondo magico, pieno di fascino e di mistero, ho avuto il privilegio di fare amicizia con uno del più grandi maestri profumieri italiani ed europei: Maurizio Cerizza. Nei nostri incontri a Milano ho scoperto non solo un genio delle fragranze, ma un filosofo, un esteta, un esperto di pittura, di musica e di sport.
D.: Un colpo di fulmine intellettuale?
R.: Di più, di più. Maurizio Cerizza discende da una prestigiosa dinastia di produttori profumieri. Il padre, Aurelio, un ingegnere chimico, aveva aperto, nel 1956, un’azienda ad Imperia, dove distillava ed estraeva materie prime di grande pregio, come il gelsomino, la rosa, l’iris e lo ylang ylang. Motore della sua formazione è stato il grande maestro, René Ricord, ancora vivente a Grasse, assistente del mitico Jean Carles, fondatore della celebre scuola Roure e inventore del metodo di memorizzazione delle fragranze e di classificazioni in 15 famiglie. Cerizza ha creato le fragranze di profumi famosi ed è diventato la guida di allievi già affermati. Un maestro di vita, oltre che un grande maestro profumiere. Un maestro-filosofo.
D.: Cosa c’entra lo studio delle essenze con la filosofia?
R.: Quella di Cerizza non è un mestiere, pur prestigioso, ma un’arte, una visione del mondo e dell’uomo, nel suo rapporto con la natura e con la bellezza, sconfinante con le espressioni più alte dello spirito umano: il pensiero che pensa se stesso, la pittura, la musica e la meditazione. Per lui, il profumiere è un artista, che deve usare le sue materie prime come il pittore usa i colori e come un musicista le note. Crea continuamente associazioni mentali tra oli essenziali e ciò che il loro aroma scova. I suoi obiettivi sono l’armonia, l’equilibrio, la perfetta corrispondenza tra il piano spirituale e quello materiale, caratteristiche che si riscontrano nelle sue creazioni più famose.
D.: Si tratta, quindi, di un personaggio affascinante, di profonda cultura?
R.: Conversando con lui di profumi, Ti imbatti in pensatori come Steiner e Pannikar, in musicisti come Mozart e Stravinskij, in pittori come Braque e Kandinskij. Di quest’ultimo, grande elaboratore di teorie sui colori, è solito ripetere una famosa affermazione: “ Io faccio molta teoria, ma non ci penso mai quando dipingo”.
D.: Cerizza nei profumi, come Kandinskij in pittura?
R.: Cerizza ha creato nuovi concetti olfattivi, pensando ad accordi inediti nei momenti e nei luoghi più disparati. Nel comporre si è portati alla razionalità, al rispetto delle regole canoniche, usando le materie prime in combinazioni e dosaggi consueti. Ma creare, secondo lui, significa anche esplorare nuovi orizzonti, utilizzando in maniera innovativa e inconsueta i diversi elementi, tenendo sempre presente, come obiettivo, l’equilibrio, l’armonia.
D.: La creatività come forma di libertà?
R.: Per Cerizza, la creatività ha una connessione profonda con la libertà, e viceversa. In quanto, nel processo creativo, la libertà di poter scegliere una strada piuttosto che un’altra, risulta fondamentale. Per il creativo, inoltre, la contemplazione della natura rimane una grande fonte di ispirazione. Tutto ciò che è vivo, forme e colori, può essere associato ad odori.
D.: La mission di questo primo romanzo?
R.: Sono entrato in punta di piedi in questo mondo, sconosciuto e complesso, prima stupito e poi affascinato dal retroterra culturale di una fragranza, di un profumo, già famoso o nuovo. Inimmaginabile in un profano, come me. Ambisco, con l’aiuto del maestro Cerizza, della sua lezione di vita, della sua epopea umana, intellettuale e artistica, dei suoi successi, dei suoi segreti professionali (il nascosto di questo mondo!), e delle sue mature consapevolezze, a condurre per mano il lettore in un universo tutto da scoprire, pagina dopo pagina, un regno della libertà, della bellezza e della natura: il regno delle fragranze, titolo appunto del libro. In inglese, Kingdom Fragances.
D.: Kingdom Fragances? Un romanzo scritto solo per i neofiti della materia?
R.: La lezione del maestro Cerizza coinvolgerà i neofiti e gli addetti al settore, gli appassionati della profumeria e i giovani che decideranno di scegliere, per la vita, questa ammaliante prospettiva professionale. Very, very charming!
D.: A chi sarà dedicata questa nuova fatica letteraria?
R.: Ad una persona che stimo molto e che ha molto incoraggiato Mauro Lorenzi a creare nuove collezioni di fragranze, in collaborazione con il Maestro Cerizza, e me a scrivere questo romanzo biografico sul maestro: Andrea Casotti. Un’autorità del settore, proprietario del brand THoO e The House of Oud e CEO di CFF (Creative Flavours & Fragrances), una realtà leader, specializzata nella produzione di fragranze ed essenze per privati ed aziende di tutto il mondo.
Un’altra sfida. In bocca al lupo, prof!
(2° – fine)
Un commento
Giovanna Brunitto
Non vedo l’ora di leggere il nuovo libro, sarà un’esperienza e un viaggio di tutti i sensi, all’insegna della bellezza. A presto. Buon 2019
Giovanna