Protagonisti/Il comm. Gaetano Mastellone lascia l’Obi e si dedica alla consulenza e a Sorrento
Il Comm. Gaetano Mastellone è un personaggio molto noto alle cronache non solo locali per gli importanti incarichi che ha svolto ai vertici di banche e aziende, ma è anche un attento conoscitore delle dinamiche socio-economiche locali, nazionali e internazionali per cui è stato per un decennio nella cabina di regia dell’Osservatorio Banche e Imprese che a Sorrento ha svolto anche alcuni importanti meeting. Riconfermato nella carica di vice presidente dell’OBI per il trienno 2018/2021 Mastellone ha però annunciato di essersi dimesso, una scelta che ha definito sofferta ma necessaria: “Quando non si sta più bene in un ambiente è meglio lasciare. In questo decennio ho anche assistito, senza poter intervenire efficacemente, al completo abbandono del Mezzogiorno. Gli eventi derivanti dalla crisi economica iniziata il 15/9/2008 con il fallimento del colosso Usa Lehman Brothers si è poi trasformata in panico finanziario mondiale capace di arrestare per sempre lo sviluppo di tutta l’economia ed ha dato il colpo finale al Sud d’Italia.
Dopo quella data è stato tutto più difficile ed oggi il nostro stile di vita ne paga le conseguenze. Le istituzioni italiane, fra cui l’OBI nel suo piccolo, non hanno potuto incidere più di tanto. Io ho potuto far poco se non lanciare idee e messaggi di cambiamento. Tutti messaggi inascoltati. Allora ho deciso di fare un passo indietro. Mi auguro che l’OBI possa avere una nuova spinta, e un futuro, con la nuova presidenza dell’Ing. On. Salvatore Matarrese, figlio dello storico presidente Cav. Lav. Ing. Michele Matarrese che ha lasciato l’incarico di Presidente, insomma di padre in figlio perché ora lui è Presidente onorario”.
Mastellone nel 2008 ha lasciato l’attività operativa in Banca dove nella sua vita professionale ha ricoperto prestigiosi incarichi dirigenziali come anche quelli di amministratore delegato di quattro istituti bancari-finanziari operando in momenti particolarmente complessi e difficili per l’intero sistema. “Gli ultimi dieci anni sono stati stressanti – spiega Mastellone – perché con la perdita di peso politico in Europa le attività gestionali in Italia si sono fatte assai dure da eseguire. Tutto ci è caduto addosso ben confezionato da Bruxelles! Regole cogenti su un’Italia non preparata! A mio parere dovevamo avere meno imposizioni e più tempo per adeguarci. Potrei scrivere un libro su cosa ho vissuto, visto e subito, come italiano, in quest’ultimo decennio. Ma guardiamo avanti”.
Quali saranno le sue prossime sfide, Commendatore? “Ora è il momento di cambiare scenario e mettere la mia esperienza e le mie conoscenze di oltre quarant’anni di lavoro al servizio d’imprese e se possibile anche del mio territorio dove è urgente creare una politica diversa, più attiva e più di visione per ritrovare serenità, stabilità, sviluppo, efficienza e produttività. Voglio dedicare parte del mio tempo anche ai giovani. Occorre un’efficace politica giovanile. Ho in programma due attività che mi stuzzicano e motivano tanto: la consulenza strategica, che già svolgo da qualche anno e la politica. Per la politica ho in cantiere una serie d’idee che sto elaborando. Sarà comunque un’attività politica di “supporto” ai futuri Amministratori della mia Città. Non mi candido. Sino a fine anno desidero studiare e programmare senza stress in quanto non ho bisogno di correre e di far presto. Voglio correre sui fatti e quando sarò certo che potrò rispettare gli impegni da prendere mi attiverò con la discesa sul Territorio. Ripeto, supporto alla politica, non attività diretta in politica“.
Si dedicherà alla consulenza strategica, un settore importante per la crescita delle imprese e del sistema territoriale “Si tratta di un’attività che ho già avviato da oltre un quinquennio. Ora desidero incrementare l’attività di Consulenza strategica dedicata al mondo delle imprese e delle banche;. Già ho avuto buoni risultati, voglio migliorarli. La mia società è la GMCONSULT di cui sono fondatore e Presidente. La sua mission è caratterizzata da un modo nuovo di approcciare il mercato. Senza uffici lussuosi, ma tanto “olio di gomito”, serietà e massima discrezione nell’affrontare le varie situazioni che mi vengono proposte. Una sorta di Boutique Consulenziale che va a casa–azienda del Cliente ed opera con lui sul campo. Insomma stare in azienda, a stretto contatto con l’imprenditore! Si opera anche con la collaborazione d’importanti professionisti che ho conosciuto nella mia vita lavorativa. Il core business è quello di affiancare gli imprenditori nei momenti di crisi aziendali, di revisione del modello di business, di ricerca nuovi scenari, di sviluppo delle loro attività commerciali, nella scelta dei manager e nella complessa definizione dei ricambi generazionali di padre in figlio. I settori in cui operiamo sono quello bancario, manufatturiero, turistico, moda. Intendo quest’attività come quella di un confessore; si ascolta, si elabora e si attua la soluzione più adatta. La mia garanzia è quella che se non si ottiene il risultato prestabilito il Cliente paga solo il 50% della parcella contrattuale. La vita delle aziende in alcuni momenti è delicata e questi momenti vanno vissuti insieme all’imprenditore e con assoluta discrezione. Sino ad oggi io ed i miei consulenti abbiamo lavorato da Firenze a Napoli. Spero di poter operare anche in penisola sorrentina dove però non c’è molta richiesta di supporto manageriale in quanto l’imprenditore è piuttosto single nell’assumere decisioni strategiche. Credo che cambieranno. Un giorno ci sarà richiesta, ne sono più che convinto”.
Per quanto riguarda la politica ci vuole spiegare più dettagliatamente di cosa intende occuparsi per la sua Città? “E’ la seconda cosa che voglio fare, con calma: trovare tempo per dare alla mia città di Sorrento, che amo, un contributo politico dall’esterno; in tal senso sono già stato avvicinato da gruppi di Amici. Stiamo parlando. Non ho sete di potere o di prestigio. Ho solo tanta sete per cercare di fare le cose fatte per bene! L’attività di supporto alla politica, se decollerà perché dipende anche dagli altri e non solo dalle mie intenzioni, sarà totalmente gratuita. Desidero esserci per la mia Città, ma con un’atteggiamento sereno, positivo e propositivo dando sempre ascolto a cittadini e imprese. Perché questa decisione oggi? Semplicemente perché da sempre avevo dichiarato che una volta libero da impegni istituzionali ci avrei pensato. Siccome oggi sono al 100% il “Capo di me stesso” mi dichiaro disponibile a contribuire. Credo che questa bella Città abbia bisogno di un nuovo mix di vecchi politici e di nuovi ingressi. Sto notando nel territorio peninsulare una sorta di strana calma, non vedo gli imprenditori o cittadini grintosi sui vari problemi che ci attanagliano. Non dobbiamo ammorbidirci, mai! Oggi ci culliamo troppo mentre dobbiamo capire che il futuro, in proiezione a dieci anni, sarà di alti e bassi (non ci sarà più stabilità) perché il mercato, e il nostro sistema economico, hanno una base strutturale fragile. Basta un nulla per ricadere in scenari di crisi. Tanti sono gli errori fatti dall’intero comprensorio negli ultimi trent’anni. A cominciare dalla mancanza di una strategia condivisa e studiata a tavolino per lo sviluppo del turismo, commercio, infrastrutture e viabilità. Bisogna anche ridare Sorrento ai Cittadini e ridare loro vivibilità e diritto alla salute. La nostra fortuna fino ad oggi è stato il brand Sorrento che è un anticorpo potente, ma non basta. Si deve scegliere cosa vogliamo fare da grandi. La politica se ne deve far carico e se ne devono far carico gli imprenditori e i cittadini. Si deve abbandonare la strategia di affrontare le varie problematiche con i soliti pannolini caldi“.