Rinvio a giudizio per il sindaco Giuseppe Tito, imprenditori e funzionari comunali
Oggi pomeriggio nel Tribunale di Torre Annunziata è arrivato il responso del Gup Antonino Fiorentino sull’inchiesta che vedeva indagati Giuseppe Tito, sindaco di Meta, e altre sette persone tra imprenditori e funzionari comunali. Si tratta dei dirigenti comunali Rina Paolotti, Paola De Maio e Rocco Borrelli e degli imprenditori Nunzio Lardaro, Antonino Staiano, Carmela Izzo e Aniello Donnarumma. Rinvio a giudizio e udienza del processo fissata per il 1 febbraio 2019 anche se sul processo incombe la prospettiva della “prescrizione” come evidenziato dallo stesso Gup Fiorentino. Davvero una brutta notizia per il sindaco metese e consigliere metropolitano di Napoli che alla vigilia delle elezioni amministrative per le quali intende correre per un secondo mandato si trova nelle vesti di imputato in un procedimento giudiziario per corruzione ed altri reati.
Certamente non è un bel biglietto da visita per chi intende ricandidarsi sindaco con la prospettiva, in caso di condanna in primo grado, di doversi dimettere e consegnare il paese a un commissario prefettizio. Non solo! Ironia della sorte ha voluto che Tito si ritrova in questa scomodissima posizione giudiziaria anche rispetto alle elezioni regionali per le quali intendeva correre coll’attuale sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, per sconfiggere Vincenzo De Luca cui però di recente si è riavvicinato coltviando il medesimo obiettivo. Ora però tutto si complica, a Meta e per le regionali e non è detto anche in Città Metropolitana dove Tito gestisce una delega molto importante.
Insomma per il primo cittadino alias sindaco del popolo l’attesa assoluzione è sfumata e con essa possono sfumare anche i progetti politici più ambiziosi. A questo punto si pone l’interrogativo su che cosa farà il PD metese alla luce del rinvio a giudizio dopo che nei giorni scorsi aveva avviato un confronto con Tito lasciando trapelare l’eventualità di un accordo elettorale con la riconferma di Tito a sindaco e il 50% dei posti in lista. Secondo i soliti bene informati non è da escludere l’ipotesi che Tito possa decidere di non ricandidarsi e di puntare tutto su Rosanna Testa, moglie dell’attuale presidente del consiglio comunale Michele Castellano. A questo punto si devono scoprire le carte e scegliere la strada da intraprendersi per scongiurare sorprese anche all’interno della stessa maggioranza uscente.