Briciole di Costituzione…di Michele Del Gaudio
Care ragazze e cari ragazzi, la natura ha tracciato l’Italia da millenni, ma solo da centocinquant’anni se ne sono accorti i suoi abitanti. Sì, perché il territorio costituisce i piedi di uno Stato, ma il suo cuore è il popolo: le donne e gli uomini che decidono di stare insieme con gli stessi principi e gli stessi obiettivi; e li raccolgono in un documento che la storia ha chiamato Costituzione. Le nazioni prima, salvo eccezioni, erano tirannie, monarchie, oligarchie, fondate sul potere di uno o di pochi, mentre nelle democrazie il potere è di tutti: con tante variazioni sul tema, acute o pigre, solide o tenui, intonate o stonate, ma con una sorgente unica: la volontà comune. L’Italia è un Paese progressivo, con una superficie che ha perso e acquisito pezzi, con una forma di governo prima monarchica poi repubblicana, con lo Statuto Albertino concesso dal sovrano e dal 1948 con la Costituzione attuale… che identifica le stelle comete da rincorrere: libertà, uguaglianza, solidarietà…; i pianeti da raggiungere: giustizia sociale, lavoro per tutti…; le astronavi da utilizzare: parlamento, governo, magistratura… .
Educazione alla cittadinanza nella scuola. Ora tocca ai sindaci e ai cittadini
Confido nella bontà dell’iniziativa dell’ANCI per la scuola (Proposta di legge d’iniziativa popolare intitolata “Insegnamento di educazione alla cittadinanza come materia autonoma con voto, nei curricula scolastici di ogni ordine e grado”), che non ha eguali nella storia della Repubblica. Ricordo che l’Assemblea Costituente, nella XVIII Disposizione transitoria e finale, decise che il testo della Costituzione fosse “esposto durante tutto l’anno 1948, affinché ogni cittadino possa prenderne cognizione”.
All’inizio di questo 2018 l’ANCI si è resa conto che non è bastata quella storica ostensione, e che non risultano di fatto efficaci, perché in parte ambigue, le norme e le iniziative ministeriali ora esistenti in merito alla effettiva conoscenza della Costituzione, ma che occorre che la scuola autonoma proponga in modo serio alle nuove generazioni i principi, i valori, le norme della Costituzione come contenuto privilegiato e come linguaggio condiviso nel suo ordinamento didattico. Questa richiesta era stata già formulata da un voto unanime dell’Assemblea Costituente dell’odg Moro e altri (“ che la nuova Carta Costituzionale trovi senza indugio adeguato posto nel quadro didattico della scuola di ogni ordine e grado”,11, 12, 1947). Per questo l’ANCI ha elaborato e presentato un articolato di proposta di legge, ai sensi dell’art. 71 Cost. (GU.15.6.2018). Occorrono almeno 50.000 firme perché sia presentata in Parlamento.
La comunicazione al pubblico dell’opportunità offerta ai cittadini maggiorenni, di partecipare in tal modo al processo legislativo, va fatta dai sindaci degli 8.000 Comuni in modo più chiaro e preciso di quanto si sia fatto finora, specificando dove, in quali orari ed entro quale data i cittadini possono firmare, nei propri comuni di residenza, la proposta di legge pubblicata nel sito www.anci.it. Inoltre sarebbe opportuno promuoverne la conoscenza e la firma, in occasione di alcune manifestazioni pubbliche.
Per questo mi sento di appoggiare anche l’inedita quanto ambiziosa campagna di comunicazione intitolata #ASCUOLADIEROI, sostenuta dall’omonima rete di organizzazioni che si stanno impegnando a diffondere e promuovere la legge dell’ANCI.
Se non circola l’informazione, anche attraverso le Reti, i social e il “passaparola”, e se non si creano sinergie fra amministratori e cittadini, associazioni e gruppi di volontariato – anche nelle università e nelle scuole, fra studenti, docenti e genitori, sulla base dell’art. 118 della Costituzione (“Stato, Regioni, Città metropolitane, Province e Comuni favoriscono l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà”) -, si perderà tutti l’occasione di rinnovare, con un gesto di testimonianza civica, la fiducia nella scuola, nelle istituzioni, nella democrazia e in ultima analisi negli stessi cittadini. Esperienze e iniziative valide non mancano. Pensiamoci, perché il tempo passa.
Luciano Corradini (emerito di Pedagogia generale nell’ Università di Roma 3, già sottosegretario all’Istruzione e v.presidente del Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione)