Consiglieri inutili o, peggio, utili solo a sè…Il “voto ignorante”!
Le elezioni amministrative, come quelle di domenica 10 giugno, sono elezioni che più di qualunque altra non esentano da responsabilità gli elettori rispetto alle scelte che fanno dei futuri amministratori della città. Questo perchè i candidati alle amministrative sono figure arcinote così come lo sono le attuitudini e le capacità, le passioni e gli interessi di ognuno a fare bene o male il proprio lavoro, a condurre un’esistenza rispettosa del prossimo, dei valori genuini della comunità, onesta! Tutti elementi utili per avere garanzie su quello che potrà essere, una volta eletti, il loro impegno amministrativo: quello di servizio alla città oppure di utilità personale o infine di semplice scaldaseggiola!
Da qui praticamente non si sfugge! L’elettore raramente è uno sprovveduto (anche se ci prova sempre a farlo credere) per cui esprime consapevolmente la preferenza. Difficilmente, quindi, potrà difendersi dall’accusa di aver espresso un “voto ignorante” nel senso cioè di chi non conosce, in questo caso, la natura e la personalità di candidati e candidate elemosinanti la preferenza. L’elettore consapevole e cosciente (nel senso di dotato di coscienza) sa bene qual è la storia, il carattere e il valore della maggior parte dei candidati in lizza per un posto al Comune. Quindi li sceglie, li preferisce…consapevolmente! Molto raramente lo fa con quello spirito critico e soprattutto scevro da condizionamenti che si traducono in “voto di scambio” con valore retroattivo e proattivo!
Facciamo mente locale e proviamo a ricordarci di candidati eletti (anche col nostro voto) che, nella breve o lunga esperienza che hanno fatto nel ruolo di amministratori locali, hanno contato poco o nulla…Addirittura tanti sono passati senza lasciare traccia di sè… indifferenti o meglio incapaci di fare alcunchè per la “cura del bene comune” ripagando così la fiducia in loro riposta e che è stata premiata con l’attribuzione di consistenti pacchetti di voti.
D’altro canto ci sono quelli che seminano ovunque le tracce della loro presenza e del loro operato, spesso tradottisi più in un vantaggio personale che a beneficio della collettività! Ci sono infine quelli (pochi) che riescono ad incidere concretamente e positivamente sull’amministrazione perchè dotati di capacità e di entusiasmi fuori dal comune, di una naturale leadership e protagonismo politico! Non sempre riescono ad assumere ruoli apicali, ma comunque sono in grado di muovere una delle più complesse e infernali strutture esistenti, la burocrazia pubblica, quella da cui dipendono le “magnifiche sorti e progressive” di un Sindaco o di un’Amministrazione.
Se ne vedono in giro tanti di personaggi di tal fatta in questo epilogo di campagna elettorale, tutti adusi a considerare le persone alla stregua di “voti che camminano” e che esauriscono la loro funzione e quindi il livello di appetibilità nel momento stesso in cui hanno lasciato cadere la scheda elettorale nell’urna. In quel momento il cittadino-elettore esaurisce la sua funzione, perde appeal, torna ad essere subalterno rispetto agli eletti che tornano a indossare le vesti del padrone.
Allora domenica non facciamo gli ignoranti: scegliamoci le persone perbene che possono dare davvero qualcosa al progresso della Città forti della propria storia, di riconosciute qualità morali, di oggettive capacità professionali che possono tornare utili alla pubblica amministrazione. Altrimenti ancora una volta avremo sprecato quel voto che per un po’ di tempo ci ha reso interessanti e importanti agli occhi della politica prima di restituirci al rango dei subordinati al sistema!