Sorrento: il “matrimonio gay negato” al chiostro di San Francesco. Si sposeranno a Villa Fondi
E’ diventato un caso nazionale l’opposizione da parte del Sindaco Giuseppe Cuomo a far celebrare un’unione civile omosessuale nel Chiostro di San Francesco e, come succede in questi casi, la vicenda finisce col caricarsi di significati, implicazioni, giudizi e pregiudizi accendendo gli animi e fomentando polemiche che si amplificano a dismisura sui social. Il caso è stato sollevata da un articolo pubblicato su Huffington Post dalla giornalista Luciana Matarese che ha portato alla ribalta il caso del giovane napoletano Vincenzo D’Andrea e del suo compagno Beto cui l’Amministrazione ha negato l’autorizzazione alla celebrazione del rito civile nel Chiostro perchè il Sindaco non ha ritenuto opportuno essenso la location prossima alla residenza dei Monaci con i quali ci sarebbe un accordo verbale in tal senso.
La comunità si sta dividendo sulla decisione del Sindaco, anche se Cuomo ha dato la disponibilità per l’utilizzo delle altre strutture comunali in cui abitualmente si svolgono i riti civili, sia etero sia omo! Il dibattito è però destinato a svilupparsi e a riempire le cronache anche nazionali. La prima unione civile omosessuale dall’entrata in vigore della legge Cirinnà è stata celebrata in Penisola Sorrentina a Piano di Sorrento, nel giugno 2017, in un’altra rinomata residenza pubblica: la Villa Fondi. Ad officiarla fu il consigliere comunale del PD Antonio D’Aniello e la vicenda non suscitò particolare scalpore, ma in questo caso non c’erano i problemi evidenziati dal Sindaco Cuomo. Riusciranno Vincenzo&Beto a realizzare il loro sogno d’amore nel Chiostro di San Francesco? La svolta è arrivata con la scelta di celebrare il rito civile nella vicina Piano di Sorrento e in una cornice altamente suggestiva come la Villa Fondi che sovrasta la Marina di Cassano fresca di assegnazione della bandiera blu. Il 25 luglio la coppia convolerà a nozze.
Sulla vicenda si stanno mobilitando anche le forze politiche. Il PD di Sorrento ha pubblicato una nota rafforzata dal commento dell’ex consigliere Francesco Mauro.
LA NOTA DEL PARTITO DEMOCRATICO DI SORRENTO
“Ancora una volta Sorrento alla ribalta nazionale grazie all’amministrazione comunale. E ancora una volta c’è da vergognarsi. In questo caso è il Sindaco ad aver negato il diritto a una giovane coppia a unirsi civilmente all’interno del chiostro di San Francesco, luogo nella disponibilità del Comune di Sorrento e già utilizzato per cerimonie civili. Siamo di fronte a una grave discriminazione nonché a una violazione di una legge dello Stato. Le unioni civili sono una recente conquista di civiltà per il nostro Paese e riconoscono importanti diritti a tutti i cittadini senza discriminazioni. Chiediamo a gran voce al sindaco un ripensamento sulla decisione assunta, riconoscendo un diritto e ristabilendo il rispetto della legge“.
L’INTERVENTO DI FRANCESCO MAURO
“Il Chiostro è uno dei miei luoghi preferiti a Sorrento. In tanti ci passano davanti e, non abbastanza curiosi, restano esclusi da tanta bellezza. Negli ultimi anni lo stesso e i locali intorno sono stati utilizzati per le finalità più varie, talvolta puramente speculative. Che venga usato per i matrimoni e le unioni civili è ormai una tradizione. È un posto romantico, riservato, ed è bello che venga scelto come luogo per suggellare un amore. Il Sindaco oggi non solo si assume la responsabilità di negare un diritto e violare una legge dello Stato, ma applica una discriminazione inaccettabile e anacronistica. E farebbe bene a non usare la religione quale scudo, visto l’interpretazione alterna e ipocrita che la sua amministrazione ha verso i valori e dei sentimenti cristiani“. (Red. PinP)