L’Opinione dei Lettori/Lettera al Prof. Raffaele Lauro
Gentile Professore, ho letto con attenzione la sua disanima e non posso che essere d’accordo. Siamo in un momento, sia sociale che politico, fortemente turbolento e si fa fatica a comprendere cosa e soprattutto come sarà il nostro futuro. La politica italiana non offre certo appigli o speranze. Anzi, più che in altri momenti i politici e la campagna elettorale italiana sono specchio della realtà. Ci si sente confusi, non si sa chi votare, la maggior parte dei volti sono triti e ritriti e quelli nuovi sono, se possibile, anche più scoraggianti dei vecchi.
Eppure una quadra, forse una strada, è necessario trovarla. Allora mi piacerebbe capire in questo marasma, vista da cittadina media la politica appare proprio così, come e cosa scegliere. Un detto antico segnala che tra due mali, il saggio sceglie il minore. E allora Le chiedo qual è secondo lei il minore oppure meglio ci può fornire delle chiavi per poter fare, ciascuno nel privato della propria cabina elettorale, la scelta più opportuna o semplicemente quella meno errata? Infine le riporto una dichiarazione fatta da Gentiloni qualche giorno fa in televisione: “I governi possono prendere delle misure e fare riforme che la aiutano e la incoraggiano ma poi i protagonisti sono le imprese e le famiglie.”
Siccome mi pare una delle poche sensate che ho sentito negli ultimi tempi, anche molto veritiera in quanto segnala un limite all’azione di Governo e mette al centro ciascuno di noi come contribuente al benessere collettivo, vorrei sapere cosa ne pensa.
Come ha giustamente detto nell’articolo, la politica italiana ha il limite di essere in Europa e, seppure questa parola venga utilizzata solo in un’accezione negativa in campagna elettorale, il nostro futuro governo dovrà governare nel contesto europeo e se ci riesce porvisi come un interlocutore centrale. Sarà possibile?
Grazie, un caro saluto