Sant’Agnello, la riflessione pubblica di Marcello Aversa rivolta al Sindaco Sagristani
Pubblichiamo la lettera che Marcello Aversa ha indirizzato dalle pagine di Positanonews al Sindaco di Sant’Agnello Piergiorgio Sagristani perchè rappresenta un fatto politicamente significativo di qualcosa che si sta muovendo nel “ventre molle” della cittadina costiera alla vigilia delle elezioni amministrative
di Marcello Aversa
“Caro Sindaco Sagristani,
ho riflettuto molto prima di pubblicare questo mio “personale” punto di vista, temendo che potevate considerarlo una sorta di accusa nei vostri confronti. Poi mi sono reso conto che il mio era un errore di valutazione, perché una persona del vostro spessore e con un pesante bagaglio di esperienza alle spalle non può non capire lo spirito di queste parole.
Nella mia vita ho avuto la fortuna di avere dei genitori che mi hanno insegnato tante cose, tra queste il rispetto per le istituzioni e per gli uomini e le donne che le rappresentano.
E’ per questo motivo e non per dare un segno di distacco, che pur conoscendoci da una vita, scrivo questa mia riflessione utilizzando il “voi”, formula ormai obsoleta ma meno fredda e distanziale del “Lei”.
Di politica, in senso lato, capisco poco e come tante persone che conosco, pur cercando di donare un mio modestissimo contributo alla società, ho un po’ abbandonato questo tema, sconfortato ma non rassegnato, da un certo modo di fare che allontana e non incentiva una partecipazione attiva del cittadino.
Premesso ciò, vengo alla mia riflessione.
Ho letto alcune vostre dichiarazioni riguardanti le prossime elezioni comunali a Sant’Agnello e devo dire che mi hanno lasciato un po’ perplesso. Intanto, gioisco per voi: avere un consenso così largo; avere quaranta persone che rappresentano le migliori professionalità del nostro territorio, pronte a scendere in campo al vostro fianco, non è cosa da tutti e questo vi fa onore.
Tuttavia, da cittadino, come già detto “ignorante” in politica, mi sono turbato e non poco, leggendo un passaggio diretto e neanche minimamente celato di quella intervista, nel quale parlate di una ipotetica “lista civetta”.
Devo confessare che in quelle parole, seppur pronunciate per “provocazione”, ho avvertito una piccola deriva “autoritaria”, che stride con una delle parole più belle e nobili del nostro vocabolario, “DEMOCRAZIA”. Un principio fondamentale di qualsivoglia società civile.
L’opposizione non si può scegliere. Sarebbe bello scegliere tutti i consiglieri che sono dalla parte di chi amministra. Tuttavia, in questo caso, paradossalmente, lo stesso amministratore potrebbe avere più problemi che benefici. Infatti si troverebbe davanti a due diversi casi che potrebbero portarlo ad una confusione mentale.
Infatti, se, nel primo caso, non ci fosse opposizione e critica “vera” e tutti coloro che gli sono vicini continuassero a lodarlo e riverirlo, magari aspettando riconoscenza, continuerebbe per quella strada, incurante di possibili errori e questo lo porterebbe ad un delirio di onnipotenza che, col passare del tempo, logorerebbe il rapporto con i suoi concittadini.
Se ancor peggio, nessuno si interessasse alle sue azioni, si ritroverebbe solo, davanti alla sua coscienza, ad interrogarsi se il cittadino è dalla sua parte o contro di lui.
A volte le parole, seppur dette in un momento particolare, possono generare equivoci.
In questo caso potrebbero originare rassegnazione e inibire quei cittadini, soprattutto i giovani, che hanno una visione diversa del paese. Inoltre, volete mettere sull’ago della bilancia il vantaggio di confrontarvi direttamente e con la vostra intelligenza e le vostre capacità con persone che fino ad oggi hanno mantenuto e mantengono l’anonimato e che sarebbero costrette ad uscire fuori’?
Se voi avete dalla vostra tutte le ragioni, non ci metterete niente a smontare le loro teorie e questo, al cospetto dell’elettore, vi renderebbe un politico ancora più credibile e interessante.
Un’altra cosa che mi risulta poco chiara è la vostra idea di voler formare una nuova classe dirigente che possa affrontare il futuro del paese. Questo mi appare, in un certo senso, come una bocciatura di tutte quelle persone che collaborano con voi da tanti anni che hanno avuto tutto il tempo per capire come funziona una macchina comunale.
Spero comunque che da tutte queste professionalità, che vi sono vicine, vengano fuori nuove idee e nuove visioni che possano migliorare la nostra amata Sant’Agnello. Spero e sono sicuro, altresì, che voi apprezzerete la mia schiettezza, anch’io come voi preferisco che le cose mi vengano dette a viso aperto e non attraverso “prestanomi” o fake news.
Ringraziando Dio di avermi fatto nascere in questo luogo straordinario, come sempre vi saluto con cordialità”.