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Nasce “Liberi e Uguali”…ma non siamo a Sant’Agnello! E’ Pietro Grasso il leader degli anti-renziani

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Pietro Grasso
Pietro Grasso

Si chiama “Liberi e Uguali” il nuovo Movimento-Partito della sinistra non allineata al PD renziano e stamattina consacrerà Pietro Grasso, Presidente del Senato, nel ruolo del leader in vista delle ormai imminenti elezioni politiche. Il nome scelto da Grasso non è una novità visto che è lo stesso del Gruppo Consiliare di Opposizione al Comune di Sant’Agnello guidato da Gian Michele Orlando. liberi-e-ugualiAlle ultime amministrative santanellesi la lista avversaria di Piergiorgio Sagristani si chiamava proprio così: Liberi e Uguali per Sant’Agnello. Oggi questa denominazione sale alla ribalta delle cronache nazionali perchè riunisce il popolo della sinistra che ha abbandonato Matteo Renzi e il suo fallimentare progetto di costruzione del nuovo PD diventato nella realtà il suo partito personale.

Liberi e Uguali diventa così anche lo slogan di chi si oppone a un sistema che soffoca la partecipazione democratica e vuole restituire una centralità alla politica vittima di un pericoloso processo di “privatizzazione” come l’ha definito con grande lucidità e realismo Vincenzo Esposito riferendosi alla sua Vico Equense, ma il ragionamento è valido per qualunque altra realtà. Scrive Esposito: “Vico Equense dal punto di vista politico è un deserto. I partiti sono scomparsi da anni. Perfino il M5S non riesce a formare un raggruppamento che si esprima, che parli, che mostri di esistere. Non ci sono neanche più gli elettori ma i votanti dei singoli candidati. E’ la privatizzazione della politica, in altri termini il governo della comunità non è un’impresa che coinvolge tutti i residenti ma un fatto privato di alcune persone che la fanno per mestiere o a tempo perso, senza obbligo di dover dar conto a qualcuno. La privatizzazione della politica è l’ultima disgrazia che ci poteva capitare. Ma per fortuna, pare che qualcosa si muova dalla parte del PD che se va avanti potrà servire a incoraggiare anche da altri settori a fare qualcosa per restituire alla città, almeno la parvenza di una vita sociale”.

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