Piano di Sorrento

Piano di Sorrento, dipendenti assolti con formula piena nel processo sull’assenteismo

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Carlo Pepe
Carlo Pepe

PIANO DI SORRENTO – Giustiza è fatta, al Comune non ci sono sono stati “fannulloni” e a confermarlo è stata la sentenza di assoluzione “…perchè il fatto non sussiste” pronunciata nel tardo pomeriggio dal Giudice del Tribunale di Torre Annunziata Francesco Todisco. Cala così il sipario su una vicenda giudiziaria lunga quasi cinque anni e cha ha visto indagati prima e imputati poi 7 dipendenti  comunali e la moglie di uno di questi con l’accusa di assenteismo, cioè di essersi allontanati ingiustificatamente dal proprio posto di lavoro. Sei dipendenti e un funzionario cui la giustizia ha restituito l’onorabilità con un’assoluzione piena, indiscutibile, ad eccezione di uno di loro condannato a una pena lieve e che in appello potrebbe cadere come è avvenuto per gli altri colleghi.

Salvatore Pollio
Salvatore Pollio

Hanno potuto tirare un sospiro di sollievo Carlo Pepe, funzionario responsabile del 3° settore e i dipendenti Salvatore Pollio, Luigi Carotenuto con la moglie Immacolata Di Nota, Rosario De Luca, Antonino Valcaccia, e Michele Esposito. Per Antonino Aversa invece c’è stata la condanna a otto mesi e a 800euro di multa con pena sospesa e condanna al pagamento delle spese processuali. Al ritorno dal Tribunale i dipendenti si sono fermati in Comune per partecipare alla dirigenza e ai colleghi l’esito processuale ricevendone attestazioni di stima che, peraltro, non sono mai mancati durante tutta la vicenda apparsa subito, pur nella sua drammaticità, priva di reali fondamenti accusatori. In questi anni di calvario giudiziario l’essere stati etichettati dalla stampa come “fannulloni” ha pesato molto di più delle stesse accuse sui 7 dipendenti che ricordano ancora con angoscia tutte le fasi di un’inchiesta che non ha retto in sede di giudizio.

Anche i media, ci insegna questa storia,  hanno l’obbligo di un j’accuse per aver affibbiato in anticipo un’etichetta di status assolutamente destituito di fondamento mortificando ingiustamente queste persone che hanno dimostrato la loro estraneità alle accuse rivoltegli dalla Procura! Tutto è bene quel che finisce bene, viene da dire, e anche il Sindaco Vincenzo Iaccarino ha accolto con soddisfazione la sentenza: “E’ davvero una bella notizia che restituisce ai nostri dipendenti  e anche al Comune quell’onorabilità lesa da questa inchiesta. Tutti però abbiamo sempre avuto fiducia nella giustizia e la formula assolutoria “perchè il fatto non sussiste” sgombera il campo da qualsiasi dubbio confermando anche la bontà della decisione dell’Ente di non costituirsi parte civile nel procedimento. Mi dispiace per Aversa, ma credo che in appello saprà far valere, come gli altri colleghi, le sue ragioni, quelle della verità e della giustizia!

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