Sorrento

A Meta: suspense per il destino politico del Sindaco a seguito della richiesta di rinvio a giudizio

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Giuseppe Tito
Giuseppe Tito

META – Inizia da ieri il conto alla rovescia di Giuseppe Tito, sindaco di Meta, e degli altri coimputati (Antonino Staiano, Aniello Donnarumma, Nunzio Lardaro, Carmela Izzo, Paola De Maio, Rocco Borrelli e Rina Paolotti) nel procedimento giudiziario aperto dalla Procura della Repubblica di Torre Annunziata nei confronti dell’Amministrazione metese in attesa dell’udienza preliminare fissata per il prossimo 14 novembre quando il Gup Antonio Fiorentino dovrà esprimersi sulla richiesta di rinvio a giudizio formalizzata dal sostituto procuratore Silvio Pavia. Se il Tribunale dei Riesame, respingendo la reiterata richiesta del PM di procedere agli arresti dominciliari per Tito e Staiano e al divieto di dimora per Borrelli e Donnarumma,  aveva lasciato intravedere qualche spiraglio di luce, a soffocare gli entusiasmi fu, già allora, la completa riconferma da parte del Riesame dell’impianto accusatorio di Pavia frutto dell’indagine svolta dalla Tenenza della Guardia di Finanza di Massa Lubrense. 

Del resto i reati contestati sono molti e gravi, così come i riscontri documentali e le prove acquisite attraverso intercettazioni e dichiarazioni di alcuni indagati. La posizione più grave è proprio quella del Sindaco che, pur dichiarandosi fiducioso nel lavoro della Magistratura, non ha mai nascosto le preoccupazioni per sè e per le conseguenze che dall’inchiesta ne possono derivare alla propria famiglia, senza tralasciare le altre questioni, anch’esse spinose, emerse a latere dell’inchiesta e che hanno coinvolto anche l’hotel di famiglia, il Giosuè a Mare. Sul piano politico-amministrativo non si registrano commenti da parte dell’Opposizione che appare piuttosto timorosa ad assumere qualunque iniziativa e addirittura ad esprimere un’opinione su una situazione tutto sommato pesante e condizionante per il prosieguo della consiliatura. Soltanto la consigliera Susanna Barba, ex assessore fuoriuscita dalla maggioranza proprio in polemica con Tito, si era espressa invocando l’autoscioglimento del Consiglio Comunale essendo troppe e gravi le questioni aperte non solo per quanto riguarda l’inchiesta che ha coinvolto il Sindaco, ma anche per altre situazioni evidenziate e denunciate e che ineriscono altri amministratori.

Il gruppo di Antonella Viggiano e quello di Bruno Antonelli, entrambi all’opposizione, perseverano nella scelta del silenzio quasi fosse vietato alla politica esprimere una valutazione su vicende che sicuramente hanno scosso l’Amministrazione e il Paese e per le quali si dovrebbe anche cominciare a pensare al prossimo appuntamento elettorale che potrebbe essere dietro l’angolo. Paolo Trapani, segretario cittadino del PD, resta la voce più critica nei confronti dell’operato della Maggioranza, ma anche dell’Opposizione cui ha rivolto qualche giorno fa un duro attacco chiamando direttamente in causa Antonella Viggiano su questioni urbanistiche oltre che su progetto di costruzione di due autorimesse su Corso Italia, di cui una di proprietà anche del vice sindaco Pasquale Cacace. Intanto nella maggioranza le acque continuano ad essere agitate. Si parla di una prossibile adesione dell’Assessore Biancamaria Balzano al Movimento “Sviluppo&Territorio” dell’On. Alfonso Longobardi, mentre potrebbe essere imminente l’avvicendamento nel ruolo di vice sindaco tra lo stesso Cacace e Raffaele Russo.

Dal canto suo l’assessore Angela Aiello, iscritta al PD, starebbe sondando riservatamente il terreno sulla prospettiva di una sua possibile candidatura a sindaco, mentre sul fronte della minoranza si muove anche l’avv. Francesco Pane che potrebbe prendere il posto della Viggiano visto che, secondo indiscrezioni, non sarebbe orientata a ricandidarsi sindaco la prossima volta. Non se ne sta a guardare Michele Castellano che potrebbe realmente puntare sulla candidatura a sindaco della moglie, Testa, che per il passato è già stata assessore comunale. Intanto il PD diretto da Paolo Trapani è alle prese con la nuova stagione del tesseramento in vista del congresso provinciale d’autunno. Il PD, ormai orfano del primo cittadino, è alla ricerca di una propria identità anche nel civico consesso dove fino a oggi non è stato possibile la formazione di un gruppo consiliare, nonostante risultino amministratoti iscritti al PD.

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