Oggi è primo maggio…Ma gli stagionali aspettano la mobilitazione di novembre
Quest’anno il 1 maggio lo si vive in trepidazione per i focolai di guerra sparsi sul pianeta, per un ambiente e territorio sempre più massacrato e per il dilagare di una nuova caduta di stile della politica con inchieste che lasciano presagire scene non edificanti delle istituzioni. In questo scenario la lotta e la mobilitazione dei lavoratori stagionali del turismo sembra poca cosa, ma in realtà resta una delle punte strategiche di chi intende porre la dignità della persona umana nel calendario delle priorità della lotta sindacale. Un segmento del mercato del lavoro vitale per l’economia e per le famiglie. Famiglie messe in ginocchio dalla crisi e dal Governo che ha tagliato del 50% il periodo della indennità di disoccupazione.
Con una inadeguata politica delle Istituzioni in materia di turismo e di lavoro e con la Federalberghi che invece di puntare il dito contro il Governo, la Regione e gli enti bilaterali che macinano milioni e milioni di euro, si continua a mettere in difficoltà i lavoratori che con stenti ed enormi sacrifici arrivano a fine mese. Che festa del primo maggio può mai essere? Nonostante tutto la lotta continua impegnando questi mesi a preparare la manifestazione nazionale di novembre a Roma. Quel giorno sarà per tutti noi il 1 maggio.