Fondali stracolmi di rifiuti in tutta la Costiera! Grazie ai Volontari, ma scopriamo chi sversa!
Dopo l’ultima, pregevole, iniziativa promossa dal consigliere di Sorrento Luigi Di Prisco con la pulizia dei fondi marini anche qualche altro Comune ne sta seguendo l’esempio (Piano di Sorrento) e sono state organizzate analoghe campagne che stanno portando alla luce rifiuti ingombranti di ogni genere e, soprattutto, in quantità che oserei definire spaventose. Soltanto a Sorrento l’ultima “pesca” ha prodotto la bellezza di due tonnellate e mezzo di rifiuti che stazionano sui fondali dei lidi nei quali ci immergiamo. Poichè non c’è alcun dubbio sulla provenienza di tali materiali, è però legittimo interrogarsi su come questi materiali finiscano in mare, chi ce li riversa e come visto che si tratterebbe addirittura di veri e propri affondamenti fatti anche a largo.
Lasciamo perdere le reti da pesca che, evidentemente, vengono abbandonate dai pescatori o restano impigliate nei fondali o si perdono per le cattive condizioni del mare! Tutto il resto però vorremmo sapere chi lo sversa nel nostro mare e in quantità così elevate da doversi necessariamente porre l’interrogativo e soprattutto trovare la risposta se encomiabili iniziative non debbano finire per trasformare i volontari in “spazzini del mare in servizio permanente“. Se ci stracciamo le vesti di dosso ogni qualvolta gli scarichi fognari e quelli dei valloni colorano di marrone le acque del nostro mare dopo una burrasca (ahimè non piove da quasi due mesi e il rischio di qualche temporale estivo incombe e con esso il prevedibile disastro), dovremmo essere altrettanto consapevoli del fatto che leggere sulla stampa, e soprattutto sulla rete, di tali continue e consistenti “pesche di rottami” significa confermare un livello di contaminazione delle acque costiere a prescindere dai rilievi dell’Arpac che testa solo i colibatteri fecali. E siamo sicuri che anche i fondali della “bandiera blu” non siano inquinati da questi rifiuti?