Meta, l’irritazione del Vice Sindaco Cacace per la “rivelazione” di PinP sulla Fondazione Ruggiero
Con incolpevole ritardo abbiamo letto l’articolo pubblicato da Agorà il 22 Aprile 2017 a firma di Lauro Gargiulo e dedicato alla “Fondazione Ruggiero” di Meta. Abbiamo appreso così dell’irritazione del vice sindaco Pasquale Cacace nei nostri confronti per la notizia che abbiamo pubblicato circa l’acquisizione in Municipio da parte della Guardia di Finanza di documenti inerenti la gestione della Fondazione. Ci eravamo ripromessi di rinviare a dopo il 28 aprile (data del giudizio del Riesame) l’esame di altre vicende metesi, ma lo stato d’animo di Cacace e la sua pubblica esternazione ci impongono un chiarimento.
Sulla base di quanto scritto da Lauro, il Vice di Tito è stato turbato dalla diffusione della notizia e non già dalla sua veridicità che poi è lo stesso Cacace che conferma riferendosi però a sproposito di violazione di “segreto istruttorio“. Spieghiamo allora al Vice Sindaco che la semplice acquisizione di atti da parte di una qualunque Autorità Giudiziaria non comporta l’automatica apertura di un’indagine visto che, è bene ricordarlo, essa si concretizza nel momento in cui emergono violazioni di legge per le quali la Procura decide di iscrivere qualcuno nel registro degli indagati.
Quotidianamente Guardia di Finanza, Carabinieri, Polizia di Stato frequentano gli uffici pubblici ed acquisiscono atti per i motivi più disparati. Darne notizia non significa rivelare alcunchè di segreto. Cacace rivela un altro particolare e cioè che l’acquisizione di questi documenti sulla gestione della Fondazione Ruggiero era nota ad alcuni dipendenti comunali, confermando quindi la notizia da noi pubblicata nella brevissima nota dell’8 aprile scorso. Al Vice Sindaco devono però essere sfuggiti altri due post che abbiamo pubblicato su questo argomento: il 4 gennaio 2017 quando il Sindaco Giuseppe Tito ha nominato il nuovo CdA della Fondazione – Vincenzo Mormile (’44) presidente; consiglieri: Antonio Pane (’64); Giuseppe Russo (’45); Luigi Russo (’46); Giuseppe Mastellone (’78); Daniele De Martino (’65); il 18 marzo 2017 quando abbiamo riferito del caos interno alla Fondazione a seguito del rifiuto del nuovo CdA di insediarsi avendo scoperto che il vecchio CdA non aveva approvato 3 degli ultimi bilanci. La palla è tornata così in mano al Sindaco che ha cercato di persuadere il CdA scaduto ad assolvere all’adempimento, ma ricevendone formale diniego a “rientrare in carica” solo allo scopo di approvare questi bilanci che, evidentemente, qualcosa di particolare dovrebbero avercelo per non essere stati discussi ed approvati per tre anni.
Probabilmente queste stesse cronache potrebbero aver suscitato l’interesse della Guardia di Finanza che, ricordiamolo anche al Vice Sindaco, già “spiava” il Comune di Meta dal lontano 2012 nell’ambito dell’inchiesta che ha portato alla luce una serie di presunti reati di cui sono stati chiamati a risponderne il Sindaco, il comandante dei VV.UU., due funzionari e alcuni imprenditori. Mica una sciocchezza! Cacace si preoccupa di sapere chi avrebbe passato la notizia (vera) dell’acquisizione degli atti in Comune piuttosto che chiedere ragione di tutto quanto sta avvenendo da mesi in Municipio e che, del resto, lo chiama anche direttamente in causa per ora sulla vicenda dell’autorimessa interrata su Corso Italia essendo lui stesso comproprietario dell’area e interessato all’intervento edilizio su cui il WWF ha acceso i riflettori di molteplici autorità, per la qualcosa sono in corso accertamenti. Anche qui diamo una notizia, svelando il segreto di pulcinella visto che ormai delle particolari questioni amministrative metesi se ne sta interessando dettagliatamente il Parlamento italiano.
Lauro nel suo articolo informa l’opinione pubblica che la Fondazione non avrebbe approvato 4 bilanci e che si sarebbe verificato un “prelievo ingiustificato” pari a 23mila euro! Corbezzoli! E chi l’ha fatto questo prelievo e per quale motivo? A questo punto è lecito chiedersi che cosa intende fare Cacace a seguito della scandalosa rivelazione di Lauro sul prelievo, alias ammanco di cassa! Che cosa dicono, se qualcuno si è premurato di interrogarli, i vecchi componenti del CdA? Noi l’abbiamo fatto ed abbiamo saputo che hanno respinto l’invito del Sindaco ad approvare i bilanci arretrati addossando al Presidente Gatto la responsabilità dell’inadempienza. “Uscire fuori tema” è un vizio antico della politica, soprattutto di quella che cerca di spostare l’attenzione dalle questioni reali su problemi fittizi! Al Vice Sindaco Cacace avremmo da porre almeno 10 domande sugli atti prodotti dall’Amministrazione di cui è il numero due e probabilmente qualche risposta potrebbe pure cominciare a darsela! ViC