A Meta è sempre più una questione di credibilità: i doveri dell’Opposizione!
di Francesco Paolo De Ponte
Ieri a Meta si è tenuto il Consiglio Comunale, è filato via senza alcun accenno alle ultime vicende giudiziarie e, neppure, alle inchieste giornalistiche che ne sono seguite. Possiamo pacificamente concordare sul fatto che un Consiglio Comunale non sia la sede appropriata per svolgervi un processo penale e, dunque, non si poteva pretendere che i Consiglieri si esprimessero sul fondamento della accuse, piuttosto gravi, che la Procura della Repubblica di Torre Annunziata rivolge al Sindaco. Era però l’occasione giusta (la prima uscita pubblica dopo la notifica dell’avviso di garanzia) perché il Sindaco, in apertura di seduta, facesse le sue comunicazioni in merito all’assemblea ed ai cittadini. Ci saremmo aspettati che il primo cittadino prendesse la parola non foss’altro per rassicurare maggioranza ed opposizione sulla sua capacità di confutare punto per punto le accuse. Invece non un cenno, non una parola sull’accaduto.
Egualmente l’opposizione ha osservato il più assoluto silenzio sulle vicende in corso. Un silenzio assordante. Anche in questo caso sarebbe stato auspicabile che l’opposizione, lungi dal coltivare un atteggiamento volto a speculare politicamente sulle sventure giudiziarie del Sindaco, chiedesse alla maggioranza doverosi chiarimenti in merito all’anomalia di talune procedure amministrative come emerso dall’inchiesta e, perché no, su come la maggioranza nell’immediato intenda procedere. E neppure l’opposizione ha inteso, al momento, chiedere spiegazioni relativamente all’inchiesta giornalistica del quotidiano Metropolis del 3 marzo 2017 incentrata su presunti abusi edilizi contestati dagli stessi uffici comunali alla struttura dell’Hotel Giosuè a Mare della famiglia Tito.
Nondimeno accertare se la vicenda descritta da Metropolis abbia fondamento, se l’operato amministrativo sia stato esente da pecche e quant’altro, di certo rientra tra i doverosi compiti ispettivi demandati dall’ordinamento ai Consiglieri comunali. Quanto affermato dal giornale pone interrogativi seri sul funzionamento complessivo della macchina comunale ai quali non è giustificato non dare adeguata risposta.
Nulla vieta ai Consiglieri comunali di opposizione di interrogare o interpellare l’Assessore al ramo per avere gli opportuni chiarimenti né di rivolgere, avvalendosi dei poteri ispettivi previsti, agli Uffici Comunali domande finalizzate ad appurare fatti ed, eventualmente, responsabilità.
All’avv. Susanna Barba, che appare oppositore credibile, chiediamo se non ritenga confacente al suo ruolo istituzionale presentare interrogazione o una interpellanza con cui pretendere risposte chiare e convincenti sulla vicenda, magari allegando, per facilitare il compito agli Uffici, copia dell’articolo apparso sul quotidiano Metropolis dello scorso 3. Uno scritto oltremodo dettagliato e minuzioso di cui sarebbe conveniente verificare l’attendibilità.
Il ruolo professionale che svolge consentirà certamente all’avv. Barba di riscontrare se le risposte che le saranno fornite siano adeguate e pienamente chiarificatrici. Accertare se un’Amministrazione comunale adotti comportanti univoci nei confronti dei propri amministrati è, senza dubbio alcuno, il più decisivo dei compiti che la legge demanda a chi ha l’onere e l’onore, per averne ricevuto mandato dagli elettori, di rivestire una carica pubblica.
Maggioranza e Opposizione rivestono nell’ambito della stessa amministrazione ruoli diversi ed entrambi importanti per il buon funzionamento della vita amministrativa di un Comune . E’ più che mai indispensabile che non vi siano commistioni politiche di sorta tra due ruoli che devono rimanere sempre distinti. Ovviamente l’Opposizione avrà cura di votare favorevolmente quelle proposte della maggioranza che riterrà eque e tali da soddisfare l’interesse generale. A questo punto è doveroso che l’Opposizione si interroghi in proposito e faccia le proprie valutazioni sul lavoro politico fin qui svolto. Soprattutto, prendendo atto di quanto sta emergendo sotto un profilo amministrativo, compia un esame critico del proprio operato. Insomma faccia qualcosa per far cessare questa innaturale calma.