Tesseramento PD… le incognite che pesano sul partito a rischio scissione!
Sono giorni frenetici per il Partito Democratico alle prese con il tesseramento, con l’Assemblea straordinaria che si svolgerà domenica prossima a Roma quando Matteo Renzi si presenterà dimissionario dalla segreteria per riassumerne la reggenza fino all’assise congressuale che la minoranza interna (che ogni giorno registra nuove adesioni) vorrebbe si svolgesse a settembre invece che ad aprile per scongiurare una scissione che, allo stato, sembra inevitabile. L’accusa rivolta a Renzi è di aver trasformato il PD in un un partito a gestione personale mentre, come ha ribadito stasera l’On. Speranza a La7, si tratta di recuperare quelle fasce sociali e professionali da cui il PD si è allontanato e che rischiano di perdere ogni riferimento col partito se prevale la linea di Renzi.
Lavera novità della giornata, però, è il coinvolgimento del papà del Segretario, Tiziano Renzi, nell’inchiesta sul mega scandalo della Consip che già ha visto indagato il braccio destro di Matteo Renzi, il ministro Luca Lotti insieme all’imprenditore napoletano Romeo e a due generali dell’Arma dei Carabinieri. A rendere ancora più nera la giornata del PD è stato l’imputazione del governatore dell’Abruzzo, Luciano D’Alfonso in un’inchiesta sulla gestione del terremoto, ma anche l’arresto del Sindaco di Vitulazio in un’inchiesta che ha portato anche ad altri arresti. Senza parlare dell’avviso di garanzia notificato a Gennaro Mola, ex consigliere del PD a Napoli e compagno dell’On. Valeria Valente che, da candidata sindaca di Napoli, è al centro dell’inchiesta denominato “listopoli” per le candidature a loro insaputa di ben 12 donne in una delle sue liste. Una scandalo gravissimo che rischia di passare inosservato per il susseguirsi frenetico di episodi di malapolitica che convolgono il PD.
In questo tragico contesto politico nei territori si svolge la campagna di tesseramento che oltre ad essere accolta con una spiegabile freddezza da parte dei cittadini si sta risolvendo in una corsa all’armamento proprio in vista del Congresso. Anche nella Penisola Sorrentina si sta lavorando da parte dei Circoli territoriali per portare a compimento l’operazione cercando di incassare soprattutto le adesioni di sindaci neo-eletti e di loro supporter. A Vico Equense probabilmente Andrea Buonocare rinuncerà all’adesione, mentre a Meta il sindaco Giuseppe Tito, esponente di punta del PD napoletano oltre che consigliere metropolitano, in lite col segretario cittadino Paolo Trapani potrebbe anche decidere di non rinnovare l’adesione al partito per tenersi le mani libere in vista delle elezioni politiche dove Tito vuole correre per aggiudicarsi un seggio in Parlamento. A Piano di Sorrento non si prospettano particolari novità, così come a Sant’Agnello dove nelle file della maggioranza del Sindaco Piergiorgio Sagristani non ci sono simpatizzanti del PD, mentre si guarda benevolmente al movimento DEMA di Luigi de Magistris col quale si è schierata l’Amministrazione in occasione del referendum costituzionale. A Sorrento voci insistenti riferiscono di una possibile adesione al PD da parte del primo cittadino, Giuseppe Cuomo, ma la notizia non trova riscontri per il momento, mentre sembrano essere state congelate le adesioni di Mario Gargiulo e Mariano Pontecorvo che venivano date per certe fino a qualche settimana fa.