Città Metropolitana, Tito: ora de Magistris se la deve vedere con me!
E’ toccato a Giuseppe Tito, sindaco di Meta e consigliere metropolitano del PD, andare all’attacco del Sindaco metropolitano Luigi de Magistris contestandogli, nel bilancio 2017, l’intento ad impegnare cospicue risorse finanziarie per lo staff e per una serie di attività che, a detta dell’esponente Dem, dovrebbero essere ridimensionate a vantaggio di interventi in materia di politica sociale. A rincarare la dose Tito ci ha pensato allargando il ragionamento alla gestione degli oltre 300 mln di euro del “Piano-Napoli” finanziato dalla Regione Campania e che il PD non intende lasciare nella libera gestione di de Magistris. E’ nata così una specie di cabina di regia nel consiglio metropolitano di cui è entrato a far parte lo stesso Tito che proverà a condizionare, forte del sostegno del suo gruppo e della stessa Regione Campania, l’operato di de Magistris che una vera e propria maggioranza autonoma nel consiglio metropolitano non ce l’ha.
A far scattare l’offensiva contro de Magistris da parte del PD, che ormai da oltre 5 anni ne subisce la crescita elettorale e un’azione politico-amministrativa a tutto campo, è stata anche la recente iniziativa di trasformare in partito il suo movimento, DeMa, che ha praticamente acquisito la fisionomia di una forza politica che fa proseliti oltre che a Napoli anche nel resto della provincia e presto in tutta la regione, individuando e candidando propri esponenti alle prossime elezioni amministrative. Per il PD il rischio di perdere altro terreno rispetto a de Magistris è forte e preoccupante per cui l’offensiva scatenata da Tito porta la firma della fazione interna al PD campano che si identifica con il Presidente Vincenzo De Luca, anche lui impegnato a dar vita la proprio Movimento-Partito (Campania Libera), ma con qualche difficoltà in più rispetto al Sindaco di Napoli.
Per Tito si tratta di una specie di prova del nove per poter aspirare a una candidatura alle sempre più prossime elezioni politiche dove i posti in lista, quelli garantiti, saranno divisi col bilancino tra le correnti. Tito potrebbe rappresentare l’area Amato, quella dell’ex consigliere regionale Antonio Amato oggi rappresentato in consiglio regionale dalla figlia Enza, non a caso il riferimento politico di Tito e del suo entourage. Il Sindaco di Meta, che non nasconde le difficoltà che incontra nel suo Comune per la gestione di una maggioranza che comincia ad essere più ribelle e a non voler assecondare in toto i desiderata del primo cittadino, avrebbe così pensato di compiere il grande salto nella politica romana per cui i meriti, oltre che sul campo, bisogna conquistarseli con l’impegno nel partito e nel proprio gruppo di riferimento. Lo scontro con de Magistris gli garantisce perciò una visibilità mediatica che ne può fare un nuovo protagonista del dibattito politico-elettorale partenopeo e campano.