Cantone scopre l’acqua calda…cambiare la Bassanini!
Raffaele Cantone, presidente dell’ANAC, l’autorità anticorruzione creata da Matteo Renzi con l’intento di frenare la dilagante corruzione della pubblica amministrazione, ha dichiarato che occorre cambiare la “legge bassanini“, quella fatta da Franco Bassanini, ex PSI e Comunista, che da ministro della funzione pubblica redasse la legge che porta il suo nome trasferendo gran parte dei poteri della pubblica amministrazione in capo alla burocrazia con l’intento di sottrarre alla politica sfere di influenza considerate eccessive, anzi esorbitanti! Sembrò l’estremo rimedio al dilagante malcostume politico italiano, anzi alla corruzione, ma ha finito per rivelarsi un rimedio peggiore del male perchè ha permesso al malcostume e alla corruzione di contanimare gli apparati dello Stato a tutti i livelli e per di più in collusione con la politica.
Ora Cantone propone una rivisitazione della Bassanini per “responsabilizzare” la politica. Il problema però non è responsabilizzare la politica, ma moralizzare la politica, ripulire i partiti e le associazioni a delinquere che in essi si annidano per ripristinare legalità e trasparenza. Non è un’impresa facile e forse non è neanche questa la soluzione migliore. La stessa ANAC, che non ha poteri d’indagine, deve rispondere meglio alle aspettative di chi forse ha strumentalizzato politicamente il suo presidente che in troppe circostanze è apparso scarsamente indipendente dalla politica che l’ha scelto, quella renziana. Non è mai troppo tardi per recuperare terreno e autonomia!